E’ stato un venerdì nero, avverando tutte le superstizioni legate al numero 13, nei pronto soccorso di Milano. Dopo il picco di accessi che nei giorni scorsi hanno mandato in tilt gli ospedali della città, ieri operatori sanitari e infermieri si sono trovati a dover gestire un’altra gravissima emergenza: il ghiaccio.
Ghiaccio che ha provocato un numero record di cadute per strada, con relativi traumi e fratture e corse al pronto soccorso.I dati, forniti dalla stessa sala operativa Areu, la centrale che gestisce le emergenze della Regione, sono incredibili: alla sera di ieri, si contavano 1.300 persone soccorse, con un picco “a mezzogiorno,con quattrocento interventi, quasi tutti per cadute in strada“.
“Ancora una volta, operatori sanitari e infermieri dei pronto soccorso hanno dimostrato non solo la loro professionalità, ma anche la loro responsabilità e buona volontà, prodigandosi, senza darne peso, anche oltre il normale orario di lavoro, per assistere al meglio, seppur in condizioni non proprio facili, un numero così elevato di pazienti” racconta Rosario Pagana, segretario territoriale NurSind Milano, il sindacato delle professioni infermieristiche. “In occasioni simili si nota di più lo spirito di unione e collaborazione che va oltre ogni cosa da parte di tutti gli addetti ai lavori.
Si è trattato ancora un volta di uno sforzo che i pazienti in attesa hanno compreso e apprezzato, aspettando silenziosamente per lungo tempo il loro turno per una visita e ringraziando e magari lodando soltanto con degli sguardi gli infermieri e i medici per il loro operato. Ancora una volta, però, si è reso evidente che – emergenze eccezionali a parte – molti pronto soccorso di Milano soffrono di carenze strutturali e umane. Per questo, nella maggior parte degli ospedali ieri gli infermieri sono stati reperiti temporaneamente anche dalle altre unità operative. Gli infermieri, resisi subito disponibili, in tanti sono arrivati anche da casa per fronteggiare questa vera e propria emergenza. In qualche ospedale sono state attivate anche reperibilità extra. Barelle e carrozzine risultavano esaurite, nonostante si sia cercato di ‘recuperarne’ in corsa dalle sale operatorie e dai vari reparti ospedalieri”.
I “numeri” dei pronto soccorso milanesi
Ecco, in estrema sintesi, qualche dato relativo all’afflusso record di ieri, dovuto principalmente al ghiaccio sul manto stradale che ha provocato centinaia di cadute traumatiche. Ovviamente, i pronto soccorso maggiormente presi d’assalto sono stati quelli specializzati in traumi ortopedici,
come il Gaetano Pini, il Galeazzi, il CTO. Super affollamento anche al Sacco, al San Carlo e al San Paolo.
NIGUARDA
dalle 11 alle 14 raggiunti 180 accessi.
In sala gessi alle ore 12 gli infermieri avevano in carico circa 45 pazienti.
Area rianimazione satura e shock room totalmente occupata.
GAETANO PINI/CTO
In sede: fino al primo pomeriggio più di 100 accessi e 20 codici gialli.
Al CTO: massimo affollamento fino a tarda sera
SAN PAOLO
Prese d’assalto le sale di ortopedia (che sono state triplicate) e chirurgia, tanto che sono stati chiamati
tre ortopedici in aggiunta e raddoppiato il numero dei chirurghi.
Alle 23 di ieri sera l’affollamento era ancora su livelli medio-massimo.
SAN CARLO
160 pazienti tra verdi, gialli, in attesa e in trattamento alle ore 13.
Gli infermieri si sono subito resi disponibili, arrivando da casa per fronteggiare questa emergenza.
Diversi infermieri precettati anche per il turno notturno.
La traumatologia potenziata raddoppiando gli ortopedici. Raddoppiati anche i chirurghi.
Alle 23 la situazione in pronto soccorso era sotto controllo, con un affollamento medio.
SACCO
Maxi affollamento durato per l’intera giornata.
Lunghe file per una visita al pronto soccorso: alle 23 di ieri sera occorrevano 629 minuti di attesa per l’ultimo paziente codice verde, e quasi 5 ore per l’ultimo paziente con codice giallo.