Freddo, vento e mareggiate impediscono ormai da oltre una settimana l’attivita’ di pesca e sui mercati si registrano aumenti di prezzo per i prodotti ittici con punte del 30%, rispetto alla media del periodo. E’ la fotografia scattata da Federcoopesca-Confcooperative che da giorni sta monitorando la situazione in tutta Italia. I rincari si registrano per lo piu’ in fase di vendita al dettaglio, afferma l’associazione e, con un’offerta che si ridimensiona come ogni anno dopo il periodo delle festivita’ di Natale, occorre prestare particolare attenzione all’acquisto per evitare truffe o raggiri. Importante e’ cercare in etichetta su pesci in commercio la zona di cattura, che per il Mediterraneo e’ ‘Fao 37′. Il rischio per il consumatore in questi giorni e’ acquistare prodotti spacciati per italiani senza esserlo, con aumenti ingiustificati non legati alla qualita’ dell’offerta. Insomma una doppia beffa per i pescatori, precisa la Federcoopesca, i quali non solo pescano poco o niente da giorni, ma stanno vendendo a prezzi bassi per la scarsa domanda. Per evitare salassi e truffe, secondo un’indagine dell’associazione, 2 italiani su 3 ‘si rifugiano’ in prodotti di allevamento, dai branzini ad orate e trote, ma anche in prodotti surgelati e trasformati.