Il freddo e la neve stanno colpendo il sud-est Europa in questo inizio di inverno 2016-2017. Oltre dieci giorni di gelo e neve sui Balcani ha causato già diverse vittime fra i migranti in fuga dalle zone in guerra, dalla Siria e non solo. Come denunciato pochi giorni fa in un comunicato da Medici Senza Frontiere, migliaia di persone in fuga da zone di guerra sono bloccate in Serbia e Grecia per via della chiusura delle frontiere dell’Unione Europea ai potenziali “rifugiati”. In fuga o accampate con tende e ricoveri di fortuna, questo inverno è per loro un vero incubo, giorno dopo giorno.
Ieri è giunta la notizia di una nuova persona trovata morta nella neve, in Serbia, pochi giorni prima era successo al confine fra Grecia e Turchia: migranti morti di ipotermia nel tentativo di raggiungere in ogni modo la frontiera con l’Unione Europea. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR)ha espresso ieri forte preoccupazione per la situazione in cui si trovano rifugiati e migranti in Europa a causa del rigido inverno. L’UNHCR ha aumentato l’assistenza in diversi Paesi, come Grecia e Serbia, ma finché non cambierà qualcosa a livello politico, da parte dei paesi dell’UE, la situazione non cambierà.