Anche l’efficientissimo Kishocho – l’Agenzia meteorologica giapponese che monitora anche i fenomeni sismici – alle volte sbaglia. E’ questa la convinzione di diverse famiglie delle vittime di un’eruzione vulcanica del 2014, che hanno denunciato il Kishocho per non aver lanciato il dovuto allarme. Lo racconta l’agenzia di stampa nipponica Kyodo. Le familiari di cinque vittime dell’eruzione del monte Ontake, avvenuta il 27 settembre 2014, hanno chiesto 140 milioni di yen, circa un milione di euro, di danni. Si tratta di una denuncia rara, che coinvolte un’istituzione molto efficiente e rispettata in Giappone, un paese spesso teatro di fenomeni sismici ed eruttivi. Nell’eruzione del monte Ontake restarono uccise 58 persone, per altre cinque c’è la presunzione di morte perché disperse da allora. Secondo le famiglie, l’agenzia non aveva riparato due sismografi vicino al cono de vulcano. Inoltre, avendo rilevato più di 50 scosse vulcaniche prima dell’eruzione in due giorni, avrebbe dovuto vietare l’accesso agli escursionisti alla sommità del vulcano.