Hotel Rigopiano, amico del sopravvissuto: ho lanciato l’allarme ma nessuno mi ha creduto

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Quando al telefono ho lanciato l’allarme per soccorrere gli ospiti e i dipendenti dell’hotel Rigopiano sepolti dalla slavina, la dirigente della prefettura non mi ha creduto“. È l’inquietante denuncia di Quintino Marcella, titolare di un ristorante a Silvi Marina e professore dell’Istituto alberghiero dove studiava Giampiero Parete, lo chef che ha diffuso all’esterno l’sos, che in un’intervista a “Qn” ricostruisce quei drammatici momenti. “Giampiero mi ha telefonato verso le 17,30-17,40 dicendomi di chiamare la polizia. Urlava: aiuto, aiuto, l’albergo è stato raso al suolo, corri, corri, è tutto sommerso. Ho telefonato subito alla polizia, che mi hanno passato gli uffici della prefettura. Mi hanno detto che alle 15 aveva già chiamato il direttore dell’albergo, e quindi non era vero quello che dicevo, perché il direttore tre ore prima li aveva tranquillizzati: è tutto ok“. Poi “la mia insistenza ha fatto sì che si muovessero. Ho composto tutti i numeri d’emergenza: 112, 113, 115, 117, 118, oltre a mandare messaggi ad amici e in paese. A Giampiero dicevo che stavano arrivando, non pensavo ci fossero tutte queste difficoltà“. “Mi ha richiamato la dirigente della prefettura alle 18,30 e mi ha fatto una domanda trabocchetto perché non si fidava: ‘È sicuro che lei è davvero il signor Marcella? Mi sa dire chi è il sindaco di Farindola? Lo sa che lei può essere denunciato per falso?’“, racconta Marcella, spiegando: “Io al telefono ho risposto: il sindaco si chiama Ilario Lacchetta e io sono il prof Marcella. Allora hanno detto: ok, ci attiviamo“. Con Parete “sono stato in contatto più di una volta tramite messaggi e telefono fino alle 23. Poi mi ha richiamato questa mattina (ieri, ndr). Sono stato in ospedale a trovarlo: sta bene, ma è confuso e piange disperato perché è preoccupato per i suoi figli di 6 e 8 anni, Ludovica e Gianfilippo, e per la moglie Adriana“, racconta ancora il professore. “La moglie – ricorda Marcella – aveva mal di testa e aveva bisogno di una medicina che era in macchina. Giampiero è uscito dall’albergo ed è andato in auto. Mentre stava tornando verso l’hotel ha sentito rumori e scricchiolii e ha visto la montagna che cadeva sull’albergo. È stato travolto anche lui parzialmente dalla slavina. Ha visto gran parte dell’albergo sepolto e ha cercato di entrare rischiando di rimanere intrappolato. Si è aggrappato a un ramo ed è riuscito a tornare verso la macchina. Ha incontrato il manutentore della struttura e mi hanno chiamato per chiedere aiuto. Dall’interno non ha sentito nessun rumore o movimento“. Gli altri ospiti “avevano pagato e raggiunto la hall, pronti per ripartire non appena sarebbe arrivato lo spazzaneve. Gli avevano detto che sarebbe arrivato alle 15, ma l’arrivo è stato posticipato alle 19. Avevano preparato già le valigie, tutti i clienti volevano andare via“.

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