Hotel Rigopiano, estratti tutti i corpi: 29 vittime e 11 superstiti, i soccorritori “hanno portato all’estremo le attività operative”

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La ricerca è finita, non ci sono più corpi sotto le macerie dell’Hotel Rigopiano. Ad oltre una settimana dalla slavina che ha ricoperto di neve l’albergo, intrappolando una quarantina di persone, si può tracciare il bilancio definitivo: le vittime sono 29, tutte provenienti da Centro o Sud Italia tranne un uomo senegalese, mentre i superstiti sono 11. Di questi, due si erano rifugiati in auto, fuori dall’albergo, e sono stati recuperati poche ore dopo la valanga: si tratta del cuoco Giampiero Parete e il tuttofare dell’hotel, Fabio Salzetta. Gli altri 9 sopravvissuti sono stati recuperati, in diversi momenti, da sotto le macerie, in uno dei momenti più emozionanti dei soccorsi. Dapprima, venerdì mattina, sono stati estratti la moglie di Parete, Adriana, e il loro figlio Gianfilippo. Nel pomeriggio di giovedì, invece, è stata la volta dell’altra figlia, Ludovica, salvata assieme agli altri tre bambini che erano restati intrappolati. Nella notte tra venerdì e sabato, infine, gli ultimi quattro superstiti: Giampaolo Matrone, operato con successo al braccio destro, Francesca Bronzi e i fidanzati Vincezo Forti e Giorgia Galassi. Questi ultimi hanno ricostruito la loro esperienza: “Eravamo nella hall ad aspettare lo spazzaneve per scendere – ha detto la giovane, in conferenza stampa accanto al compagno -. Loro ci avevano detto di stare tranquilli e che, quando sarebbe passato il mezzo, avremmo potuto tornare a casa. Tornare nella camere era pericoloso, non abbiamo mai pensato che fosse una valanga, solo un forte terremoto“. “Ci siamo aiutati tanto a vicenda, altrimenti non ce l’avremmo fatta – racconta ancora Giorgia -. Lui ha aiutato anche l’altra ragazza (Francesca Bronzi, ndr). Io ero molto in pensiero per i miei genitori, la prima cosa che ho detto è stata ‘ditegli che stiamo bene’. La mia forza è stata lui, Vincenzo, ogni volta che pensavo di mollare lui mi tirava su“. Forti, visibilmente commosso mentre parlava con i giornalisti, ha spiegato come sia stato possibile per i due resistere sotto neve e ghiaccio in attesa dei soccorsi: “Ci siamo confortati l’un l’altro, per fortuna abbiamo bevuto con il ghiaccio che si scioglieva. Il ghiaccio ci ha salvato. Io non ho mai perso la speranza, non ho mai avuto un momento di sconforto. Siamo sempre stati vicini con Giorgia“.

LaPresse/Vigili del Fuoco
LaPresse/Vigili del Fuoco

Senso di umanità, coraggio e generosità“, sono i tre caratteri mostrati dai soccorritori all’Hotel Rigopiano, a cui “tutta l’Italia è grata“, ha detto il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico, oggi in conferenza stampa al centro dei soccorsi a Penne. La conferenza stampa, ha spiegato, “è anche l’occasione per esprimere un ringraziamento a questa comunità: sindaco e cittadini hanno manifestato grande attenzione nei confronti di tutti, capendo che le squadre di soccorso erano impegnate in attività particolarmente rischiose“. I soccorritori “hanno portato all’estremo le attività operative” di ricerca e soccorso all’Hotel Rigopiano, ha detto Fabrizio Curcio, il capo della Protezione civile, che ha espresso un “ringraziamento a tutti gli operatori“. Al centro di coordinamento di Penne, ha ricordato Curcio, “sono presenti tutte le componenti” della ricerca, del soccorso, della Protezione civile. “E’ un sistema del Paese, è un’eccellenza, e si è dato prova di come il sistema può essere coeso“, ha spiegato Curcio. Ora, però, bisogna, “prendere ciò che di buono si può trarre dalla parte operativa, studiando anche i momenti più critici“.

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