La parte più consistente dell’ondata di gelo, artica continentale, ormai si sta allontanando verso i Balcani, spingendosi fino in direzione della Romania, della Bulgaria e della Turchia occidentale, dove nei prossimi giorni, oltre al forte calo delle temperature, si potranno verificare nevicate, a tratti anche intense. Specialmente fra i Balcani, la Bulgaria e la Romania, ancora interessate dalla parte più attiva del sistema frontale a carattere freddo collegato alla circolazione depressionaria in spostamento verso l’Egeo. Ma una parte di quest’aria gelida, densa e molto pesante continuerà a sostare anche su buona parte delle nostre regioni, in modo particolare quelle adriatiche e meridionali. E per le masse d’aria più miti che entrano dall’Atlantico sarà tutt’altro che facili riuscire a spostare questa massa di aria densissima che è riuscita a sedimentarsi nei bassi strati, in modo piuttosto omogeneo (basta dare un’occhiata alle temperature minime odierne). Neanche le stesse perturbazione e i sistemi frontali provenienti dall’Atlantico riusciranno a smuovere tanto facilmente questo strato di aria gelida e pesante, nonostante i ripetuti tentativi.
Anche nel corso della settimana si nota molto chiaramente come i sistemi frontali atlantici che si muoveranno in direzione della Scandinavia e delle Isole Britanniche saranno in grado di muoversi solo a latitudine più elevate, scorrendo sopra aree dove insistono masse d’aria decisamente più miti di origine temperata oceanica, fino al nord della Francia e alla Germania più occidentale, salvo poi bloccarsi una volta impattato contro il solido “cuscino di aria gelida” che sosta poco più ad est e a sud, fra la Polonia, i Balcani e l’Italia centro-meridionale. Quei pochi sistemi frontali che cercheranno di oltrepassare l’onda di gelo, ora depositatasi sull’Europa centro-orientale, saranno costretti a scorrere al di sopra dello strato di aria molto fredda e pesante, stagnante nei bassi strati, anticipando la rapida occlusione dell’intero sistema fronte.
Non prima della fine della settimana, molto probabilmente, le più miti correnti oceaniche, in entrata dall’Atlantico, dovrebbero cominciare ad avere la meglio sull’aria densa e pesante lasciata in eredità da questa intensa ondata di gelo, spingendo quest’ultima in direzione dei Balcani e dell’area dei Carpazi, dove il freddo, sedimentandosi per bene, continuerà a rimanere intenso, anche per merito dell’intenso “effetto Albedo” indotto dai suoli innevati che dallo stesso irraggiamento notturno che caratterizza le lande continentali dell’Europa orientale in questo periodo dell’anno. Ciò sull’Italia dovrebbe portare ad un aumento delle temperature, che si spingeranno su valori ben più miti, anche se il freddo, sia ad est che a nord, continuerà a rimanere in agguato.