Non ci saranno soltanto i soldati messi in preallarme dal Capo di Stato maggiore dell’Esercito, come ha riferito il Governatore Luciano D’Alfonso, ma anche tre plotoni del Genio militare con 70 uomini a rinforzare mezzi e personale della Provincia e della Protezione per liberare le strade e i comuni dalla morsa di cumuli di neve che in alcuni casi nel Teramano hanno murato nelle loro abitazioni i residenti. Il personale militare arrivera’ entro quattro ore da Ascoli e dal Lazio e si mettera’ da subito al lavoro: 14 di loro, con spalatori e mezzo meccanico sgombraneve, saranno a Teramo da domattina nel capoluogo e nelle frazioni. Il resto sara’ impiegato soprattutto in quei territori dove drammatica e’ la situazione neve nella provincia, a cominciare dalla Val Fino, da Cellino Attanasio fin verso Atri (Teramo).
E proprio il centro ducale e’ stato raggiunto dai soccorsi nel primo pomeriggio di oggi dopo oltre dieci ore di isolamento, in cui si e’ temuto fortemente anche per i degenti dell’ospedale San Liberatore, con le scorte di ossigeno e di acqua ridotte al lumicino. Le turbine e gli spazzaneve dirottati nella zona sulla viabilita’ principale sono riusciti ad aprire varchi nella provinciale 553 da Pineto, riuscendo a ricollegare Atri. Nel pomeriggio, i vigili del fuoco sono stati impegnati proprio in questa zona per il crollo di una stalla per bovini, dove alcuni capi sono morti. Danni per il peso della neve sono stati riportati dalla copertura e da parte della struttura del palasport Alessandrini, chiuso dal 2013 quando fu interessato dal cedimento parziale del tetto e i cui lavori di ristrutturazione sarebbero dovuti partire nello scorso mese di novembre, ma erano stati rinviati per via del terremoto.