Maltempo, scuole chiuse a Troina: il sindaco, siamo “appesi al meteo”

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Le scuole restano chiuse ma i giorni dell’emergenza sembrano passati. Tira un sospiro di sollievo Sebastiano Venezia, sindaco di Troina, la cittadina dell’Ennese messa in ginocchio da freddo e gelo. Per liberarla dalla coltre di neve che ha superato il metro di altezza è arrivato anche l’esercito. “I militari sono andati via stamattina – dice all’AdnKronos il primo cittadino -, a terra ci sono oltre 40 centimetri di neve, che stiamo continuando a rimuovere ma la situazione è decisamente migliorata. Si circola con le catene e le strade di accesso al paese sono tornate percorribili”. Almeno per ora. Perché le previsioni non fanno ben sperare. “Oggi e domani si aspettano nuove precipitazioni nevose” spiega il primo cittadino.
Ecco perché anche oggi le scuole e l’asilo nido resteranno chiusi. Il sindaco ha firmato stamani la nuova ordinanza che annulla la decisione presa ieri sera di posticipare alle 9.30 l’inizio delle lezioni per la presenza di lastre di ghiaccio sulle strade e delle rigide temperature destinate a abbassarsi ulteriormente nelle ore notturne. Una scelta necessaria a garantire “l’incolumità pubblica” spiega. Nel centro dell’Ennese lo stop alle lezioni dura dal 21 dicembre. Dopo la pausa natalizia, infatti, gli studenti non sono tornati in classe. E domani? “Vedremo cosa succederà nel pomeriggio e stanotte”. Una condizione eccezionale per il centro dell’ennese. “A Troina l’ultima grande nevicata risale al 1981, qualcuno dice che per trovare un fenomeno simile bisogna andare indietro addirittura negli anni Sessanta – prosegue il sindaco -. Abbiamo vissuto momenti drammatici con scorte alimentari e carburante finiti in supermercati e pompe di benzina. La temperatura scesa fino a meno 8 gradi”. Colonnina di mercurio in picchiata e grande lavoro anche per i tecnici comunali. Una task force con cannello e bombola è intervenuta sulle condutture dell’acqua ghiacciate. “Abbiamo fatto circa 300 interventi per riscaldare i tubi – racconta il primo cittadino -. Abbiamo assicurato l’assistenza necessaria ad alcuni anziani rimasti prigionieri nelle loro abitazioni, portando loro viveri e medicine”.
Malati e anziani e non solo. Perché la grande emergenza ha riguardato anche le aziende agricole. “Oltre 200 capi di bestiame sono morti – dice Venezia -, ma il rischio, senza un nostro intervento, era di vedere intere aziende decimate dal freddo, avevano esaurito le scorte”. Persino assicurare una degna sepoltura a quattro anziani deceduti nei giorni scorsi è stato difficoltoso. “Le strade erano bloccate e purtroppo questi defunti sono rimasti qualche giorno nelle abitazioni prima di essere seppellire. Ho temuto per l’incolumità dei miei concittadini – conclude -, adesso va meglio, ma restiamo appesi ai cambiamenti del meteo”. (AdnKronos)

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