“Noi abbiamo risolto le situazioni di emergenza. Ieri pomeriggio alle 15 siamo riusciti a liberare tutte le masserie isolate. Abbiamo avuto due casi particolarmente difficili. In uno l’operazione di soccorso era iniziata l’altro ieri sera alle 20. Siamo riusciti a togliere tutte le borgate dall’isolamento e a mettere tutti in salvo”. Lo dice all’Adnkronos Alessio Valente, sindaco di Gravina in Puglia, in provincia di Bari, a proposito dell’emergenza neve. “C’è stata una grande azione coordinata”, aggiunge. “Alcune azioni le ho seguite personalmente”. In particolare Valente cita due operazioni di soccorso particolarmente complicate. “Tre escursionisti baresi – ricorda – sono rimasti sepolti sotto un metro e mezzo di neve con le loro due jeep. Con i trattori e con la nostra Protezione civile siamo riusciti, con qualche difficoltà, a metterli in salvo. L’altra operazione molto lunga ha riguardato una famiglia di Gravina, con loro anche un bimbo piccolo, che vive a 12 chilometri dalla città in una masseria attrezzata a 6 chilometri dalla prima casa raggiungibile. Abbiamo dovuto spalare per 6 chilometri c’erano muri di neve di due metri”, racconta. “Siamo stati in contatto telefonicamente per tutta la notte. Avevano paura, a un certo punto c’è stata difficoltà anche con la corrente elettrica. Alle 15 di ieri si è conclusa positivamente. E’ stata una esperienza forte”. Per quanto riguarda la collaborazione con le altre istituzioni “io posso solo dire che non ho chiesto l’aiuto di nessuno: abbiamo gestito tutta la situazione in maniera egregia, grazie alla prevenzione”. “Registro le lamentele soprattutto nei confronti dell’Anas – sottolinea Valente – perchè siamo stati isolati fino a qualche ora fa per quanto riguarda le arterie principali. Poi ho chiesto aiuto per il sale ma pare che non avessero calcolato bene le provviste ed erano in emergenza anche loro. Con la Città metropolitana abbiamo avuto buoni contatti con Decaro. Quello che non ha funzionato – conclude il sindaco – è stata l’incapacità di liberare le strade principali mentre nel mio paese ad esempio siamo stati in grado di garantire la circolazione, grazie agli approvvigionamenti fatti in proprio, al coordinamento del personale e ai volontari ma come mettevamo piede furi dalla città era impossibile andare altrove”.