Marche: pronti i primi 3,5 milioni per la rete ciclabile, la ciclovia adriatica

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Si parte con la ciclovia adriatica, dall’Ascolano al Pesarese, per la quale sono già disponibili 3,4 milioni del Fesr. Poi si continuerà con il collegamento interregionale sul fiume Tronto Marche-Abruzzo, per il quale è in corso di rimodulazione il piano finanziario Fesr per liberare 1,35 milioni di cofinanziamento marchigiano (50% dei 2,7 milioni necessari). Prende forma la rete ciclabile regionale che, a regime, interconnetterà i percorsi ciclabili urbani, l’asse adriatico, i parchi, direttrici fluviali trasversali, percorsi ciclabili tematici, tracciati ciclabili lungo gli assi ferroviari dismessi o paralleli a quelli esistenti. La giunta regionale ha approvato priorità e criteri per emanare i primi bandi, riservati ai Comuni.

Abbiamo mosso un passo fondamentale verso un progetto ambizioso, ma a portata di mano per le Marche – afferma la vice presidente Anna Casini -. Il tratto lungo la costa adriatica e’ quello che morfologicamente meglio si presta allo sviluppo della mobilita’ ciclistica, configurandosi come un’unica citta’ diffusa. Il flusso turistico stagionale porta con se’ problematiche legate all’incremento dell’inquinamento acustico e atmosferico“, che puo’ essere “contrastato con modalità sostenibili di mobilità con effetti benefici sulla salute dell’ambiente e dei cittadini“.

Secondo l’Agenzia sanitaria regionale – dati 2015 – circa il 12,4% dei marchigiani usa la bici per spostamenti abituali almeno una volta al mese (14,3% in Italia), in media per 3,7 giorni a settimana (3,8 in Italia) e 34 minuti al giorno (35 in Italia). Aver utilizzato la bici anziché l’auto ha evitato complessivamente l’emissione di 31.600 tonnellate di CO2 in un anno. Grazie agli effetti positivi dell’attività fisica praticata, si stima siano stati evitati 37 decessi all’anno (con una riduzione della mortalità del 13% rispetto agli attesi). Un aumento al 20% della popolazione che usa la bici (per mezz’ora al giorno, per 4 giorni alla settimana) eviterebbe ogni anno ulteriori 20 decessi e 16.400 tonnellate di CO2 emesse.

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