Meningite: lievi miglioramenti per i pazienti di Treviso e Avezzano

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Lievi miglioramenti per i pazienti ricoverati per forme diverse di meningite a Treviso in Veneto e ad Avezzano in Abruzzo, stazionarie le condizioni dell’84enne ricoverato sempre in Abruzzo, nella Rianimazione dell’ospedale di Sulmona. Per il 47enne seguito dall’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, colpito da meningite da meningococco di tipo C, la prognosi è tuttora riservata e le condizioni permangono gravi, ha spiegato ieri la struttura sanitaria, “ma i valori clinici del paziente stanno lentamente indirizzandosi alla normalità”. Il Dipartimento di prevenzione, intanto, ha già completato l’identificazione dei contatti stretti ed è stata sottoposta a profilassi una quindicina di persone tra familiari, colleghi di lavoro e amici intimi. “Si tratta di un caso isolato – ha tenuto a precisare il direttore generale Francesco Benazzi dell’Azienda Ulss 2 Marca Trevigiana – non c’è alcun motivo di allarme per la popolazione che, per qualsiasi dubbio può rivolgersi tranquillamente al proprio medico di famiglia. La singolarità del caso, isolato, non fa ritenere opportuna una corsa alla vaccinazione. Per maggior tranquillità della popolazione è disponibile un numero telefonico (0422 323866), dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 12,30”. “Per identificare sia il tipo di meningite che il ceppo del meningococco che ha colpito il paziente, giunto in ospedale con parametri estremamente alterati per quanto riguarda la coagulazione, abbiamo applicato la tecnica di biologia molecolare direttamente sul sangue evitando un prelievo spinale – ha aggiunto Roberto Rigoli, direttore del Dipartimento di patologia clinica del Ca’ Foncello -. Abbiamo già contattato i colleghi dell’università di Firenze per capire eventuali affinità tra questo ceppo e quello individuato in Toscana”. “La nostra Ulss registra, mediamente, 2-3 casi di meningite l’anno – ha spiegato Giovanni Gallo, direttore del Servizio igiene pubblica alla Ulss 2 Marca Trevigiana – Negli ultimi 4 anni abbiamo registrato 10 casi, tutti isolati e senza casi secondari. In proporzione con la popolazione sono dati minimi in linea con la media nazionale. Il contagio, dovuto quasi esclusivamente a portatori sani, è estremamente difficile considerato che il batterio resiste nell’ambiente circa due minuti”. Lievemente migliorate anche le condizioni della donna marsicana di 51 anni, ricoverata da mercoledì scorso nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale di Avezzano, per una forma piuttosto rara ma non contagiosa di meningite, la listeria monocytogenes. La paziente, assistita dall’équipe guidata da Maurizio Paoloni, “resta in prognosi riservata e in pericolo di vita e viene trattata con terapia antibiotica”, ha comunicato l’Asl 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila. I medici mantengono dunque “una posizione di grande prudenza sull’evoluzione del quadro clinico”. Forma non contagiosa – meningite pneumococcica – anche per l’84enne ricoverato in Rianimazione all’ospedale di Sulmona dal 28 dicembre scorso. Il paziente, in condizioni stazionarie, “resta in prognosi riservata: persiste l’infezione e lo stato febbrile ma respira in modo autonomo ed è cosciente – ha spiegato l’Asl 1 – Proseguono i trattamenti terapeutici”.

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