Equità nell’accesso alle cure, universalità del diritto alla salute, promozione di reti internazionali di collaborazione e medicina basata sull’evidenza scientifica, risposte tempestive ed efficienti alle emergenze sanitarie. Sono i cardini del programma con cui Flavia Bustreo, attuale vicedirettore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità per la Salute della famiglia, delle donne e dei bambini, è candidata del governo italiano alla direzione generale dell’OMS. La prima candidata italiana alla leadership della salute globale. Sono sei i candidati in corsa, tra i quali il prossimo 25 gennaio il Consiglio esecutivo dell’Organizzazione selezionerà una rosa di tre nomi. A maggio sarà scelto il nuovo direttore generale, che entrerà in carica il 1 luglio 2017. “E’ un onore e un orgoglio essere candidata del governo italiano per l’OMS – ha osservato Bustreo, che oggi ha presentato il suo programma all’Istituto superiore di sanità – L’Italia ha molto da dire nel campo della salute pubblica. E’ stata tra i primi Paesi ad avere in Costituzione il diritto alla salute come diritto fondamentale, e pensiamo che dei 194 Paesi dell’OMS solo la metà lo prevede. L’Italia è tra i Paesi con la più bassa mortalità materna al mondo ed è il secondo Paese al mondo, dopo il Giappone, con la più alta proporzione di persone sopra i 65 anni. Ciò significa che riusciamo a garantire una qualità di vita eccellente”.
Classe 1961, Flavia Bustreo è medico, epidemiologa, con quasi trenta anni di esperienza nella salute pubblica. Dal 2010 ricopre l’incarico di vicedirettore generale dell’OMS per la Salute della famiglia, delle donne e dei bambini e prima di questo incarico aveva già ricoperto dal 2006 il ruolo di direttrice della Partnership per la salute materna, neonatale e infantile (Pmnch). “Siamo orgogliosi di presentare qui all’Istituto superiore di sanità la candidata italiana alla guida dell’OMS – ha detto il presidente dell’Iss, Walter Ricciardi – Siamo certi che la sua guida rafforzerebbe la nostra collaborazione e la renderebbe ancora più profonda e incisiva per la tutela della salute collettiva. L’identità di vedute sul valore dell’evidenza in medicina e sull’equità dell’accesso alle cure e ai servizi sanitari rappresentano infatti un presupposto imprescindibile e prezioso per la costruzione e lo sviluppo di strategie comuni nel segno della tutela della salute di tutti e in particolare dei più fragili. Ci auguriamo che il prossimo direttore generale dell’OMS sia una donna e una donna che parli italiano”.
Ma quali sono per Bustreo le priorità che l’OMS dovrebbe darsi nei prossimi anni? “Una priorità assoluta sarà quella di creare una risposta tempestiva ed efficace alle emergenze sanitarie, soprattutto le epidemie con un coordinamento di azioni sul territorio in collaborazione con attori non governativi – ha spiegato – Poi, focalizzare l’azione su fasce di popolazione più vulnerabili, donne, bambini, minori non accompagnati, adolescenti, giovani in contesti fragili. Infine mitigare e indirizzare l’impatto negativo del cambiamento climatico sulla salute della popolazione. Questo impatto – aggiunge – si sta manifestando, è negativo, è mediato da come le malattie si moltiplicano, da un’insufficienza alimentare, da una povera qualità di aria e acqua”. (AdnKronos)