L’associazione italiana Save the Dogs and other Animals – fondata nel 2005 dall’ex pubblicitaria Sara Turetta per la cura e la tutela degli animali – lancia “Impronte di Gioia”, una nuova campagna per realizzare in Romania una clinica veterinaria all’avanguardia che garantirà un’assistenza di qualità a circa 2.000 animali all’anno e salverà così migliaia di cani e gatti che non avrebbero altrimenti nessuna chance di sopravvivere.
Si tratta di un grande progetto che vedrà la realizzazione – su un’area di oltre 7 ettari, che già comprende un moderno rifugio per cani, un santuario per asini e cavalli e un gattile – di una clinica veterinaria di circa 750 mq di cui oltre 120 mq di box esterni per il ricovero di cani e gatti, 400 mq dedicati alle degenze degli animali, con 43 stanze individuali, 240 mq per la clinica veterinaria che avrà a disposizione anche una zona quarantena per gli animali da visitare e vaccinare che poi andranno in adozione. A disposizione degli animali ricoverati anche un reparto per gli infettivi ed una sala per le radiografie e le ecografie.
Si tratta in concreto di una struttura all’avanguardia, a basso impatto ambientale grazie ad un sistema di riscaldamento a pompa di calore e pannelli solari – in una zona di circa 15 mila kmq, più estesa della regione Campania, dove mancano del tutto infrastrutture di questo genere.
In occasione della campagna “Impronte di Gioia” di Save The Dogs, sono molti i volti noti dello spettacolo e dello sport che hanno deciso di sostenere i nostri amici animali. Tra di loro l’attrice Veronica Pivetti, Rosita Celentano, Daniela Poggi, i comici Ale e Franz, l’allenatore Roberto Donadoni e il noto zooantropologo Angelo Vaira, che realizzeranno anche dei video appelli per promuovere questa importante iniziativa a sostegno di cani e gatti randagi.
Per sostenere il progetto di Save the Dogs e conoscerne tutti i dettagli si può visitare il sito della campagna lanuovaclinica.savethedogs.eu e scoprire tutte le modalità di donazione. Per seguire la campagna sui social network è stato creato l’hashtag ufficiale, #ISaveTheDogs
“La nostra associazione nasce – spiega Sara Turetta, Presidente di Save the Dogs premiata nel 2012 dall’allora Presidente Napolitano – per dare una risposta alla tragica emergenza che coinvolge i cani randagi in Romania dove migliaia di animali vengono uccisi ogni anno dalle autorità con metodi brutali. A Bucarest, in particolare, lo sterminio è iniziato 15 anni fa e, tra il 2001 e il 2008, sono stati eliminati, secondo le autorità, 144 mila randagi. Le uccisioni proseguono senza sosta al ritmo di 30 mila cani all’anno nella sola Bucarest”.
Si tratta di numeri veramente impressionanti: il fenomeno del randagismo sembra non arrestarsi ed è particolarmente grave in alcuni Paesi nel mondo come Centro America e India, mentre in Europa la situazione più disastrosa si registra in Romania dove la presenza dei cani randagi è insostenibile e fuori controllo da anni: branchi sempre più numerosi, spinti dalla fame e dalla paura, finiscono spesso per aggredire i cittadini. Si calcola che nel 2013, nella sola Bucarest, si siano verificate circa 1.000 aggressioni. Questo ha portato, nel 2001, l’allora Governo rumeno ad emanare un decreto d’urgenza – poi ratificato nella Legge 258 del 2013 che prevedeva anche l’uccisione dei randagi dopo 14 giorni di permanenza nei canili.
Attualmente nel mondo si stima che siano circa 480 milioni i cani randagi (cfr:carodog.eu), mentre in Italia – secondo l’ultima ricerca realizzata dal Ministero della Salute nel 2012 – i cani abbandonati per le strade delle nostre città sono circa 700 mila. Quanto ai gatti, sono circa 22 mila le colonie feline, con una popolazione che si aggira attorno ai 220 mila randagi.
Per questo oggi Save the Dogs – dopo anni di impegno sul territorio con un progetto che investe 800 mila euro all’anno in attività di prevenzione e lotta al randagismo – mira ad un approccio integrato per la risoluzione del problema: un approccio che parta dall’identificazione e registrazione degli animali con padrone, all’adozione nazionale ed internazionale dei cani abbandonati, passando per piani educativi nelle scuole, fino ad arrivare ad un’importante attività di lobby, sia a livello europeo che nazionale, al fine di ottenere una legislazione che tuteli gli animali e controlli in modo efficace ed etico la sovrappopolazione canina e felina.
“L’uccisione sistematica dei cani in Romania – continua Sara Turetta – avviene grazie ad una legge regolarmente approvata dal Parlamento romeno e questa legge è ancora in vigore anche perché, a livello europeo, non è mai stata approvata nessuna Direttiva che impedisca agli stati membri della EU di gestire con queste modalità gli animali randagi. E, purtroppo, l’utilizzo dell’eutanasia, come strumento per contenere la popolazione canina e felina, è drammaticamente diffuso anche in molti altri paesi europei”.
In generale si può affermare che, a livello europeo, manca del tutto una legislazione armonica ed onnicomprensiva in merito alle pratiche per la gestione degli animali randagi, pratiche di fatto affidate ai singoli Paesi membri, con notevoli differenze di gestione di questa problematica tra uno stato e un altro. In Italia, ad esempio, fu solo con le Legge n.281/91, che venne proibita nel 1991 la soppressione dei cani ospitati nei canili.
“Come associazione – prosegue la Turetta – siamo convinti che Bruxelles stia sottovalutando la portata del problema poiché il fenomeno del randagismo porta con se anche rischi per la salute pubblica e rivelanti costi sociali ed economici che non possono più essere ignorati dalle istituzioni. E’ per questo che da tempo Save The Dogs ha iniziato un paziente lavoro di lobby affinché il Parlamento e la Commissione Europea sviluppino delle linee guida per i Paesi membri che garantiscano maggiori tutele per cani e gatti e, nello stesso tempo, realizzino un piano di azione comune per affrontare in maniera efficace e con strumenti condivisi il fenomeno del randagismo in Europa”.