Rilevare i dati sui principali inquinanti e le loro fonti per proporre soluzioni alle amministrazioni e indicazioni pratiche ai cittadini. E’ l’obiettivo di Sense Square, startup innovativa nata da un team di ingegneri dell’Università di Salerno. “Insieme a Daniele Sofia, Giovanni D’Acunto e Marco Polverino realizzammo un primo prototipo di un’apparecchiatura per il monitoraggio della qualità dell’aria a basso costo al fine di realizzare delle reti di monitoraggio ad elevata risoluzione spaziale e temporale. Abbiamo depositato una domanda di brevetto e siamo partiti lo scorso febbraio 2016 con la startup innovativa Sense Square”, racconta all’Adnkronos l’account manager Aristide Giuliano. Le reti di Sense Square, spiega, “raccolgono i dati relativi alle concentrazioni degli inquinanti dell’aria che respiriamo e li inviano in tempo reale, in continuo, 24 ore su 24, su un portale web e su un’applicazione mobile”. Ogni ‘breath sensor’, connesso ad Internet, fornirà ad un server centrale più di 1.000 rilevazioni quantitative al giorno riguardo le condizioni atmosferiche e le concentrazioni nell’aria dei principali inquinanti: il monossido di carbonio, l’ozono e le polveri sottili PM10 e PM2,5. Lo scopo, chiarisce Giuliano, “è quello di mappare gli inquinanti su un territorio sia da un punto di vista spaziale che temporale” per capire quali sono le “vere e più importanti fonti dell’inquinamento”. L’obiettivo finale è quello di suggerire anche possibili soluzioni alle amministrazioni come il blocco del traffico, la realizzazione di aree verdi o di sistemi di abbattimento degli inquinanti in un parco o una piazza. La soluzione della startup risulta vantaggiosa in termini di costi grazie alle ridotte dimensioni dell’apparecchiatura. “Il singolo nodo, la singola stazione di monitoraggio – spiega l’account manager – è di piccole dimensioni, una scatola di 20-30×10 cm, e di facile istallazione perché basta semplicemente la corrente elettrica ed inizia immediatamente ad inviare i dati del monitoraggio in tempo reale su portale web”. Le informazioni saranno utili alle amministrazioni, dunque. Ma non solo. Anche il cittadino potrà sfruttare questi dati per adeguare i propri comportamenti quotidiani ai livelli di inquinamento. “Il singolo cittadino con il telefonino può vedere quali sono le zone più inquinate della città e decidere, ad esempio, di andare a correre, andare a farsi un passeggiata sul lungofiume piuttosto che al parco o quando far arieggiare casa. Oppure decidere dove andare ad abitare. Questo attraverso l’applicazione di Sense Square che partirà in tutte le città d’Italia speriamo nel prossimo futuro”, conclude. Ad oggi sono stati avviati progetti su Milano e Salerno. Nel capoluogo lombardo sono stati istallati sei breath sensor con l’obiettivo di arrivare a 150. A Salerno sono operative tre stazioni di monitoraggio che arriveranno a 30 grazie al crowdfunding. (AdnKronos)