Spazio: poltrone vacanti sulla capsula russa Soyuz

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Ci sono alcune poltrone vacanti sulla capsula russa Soyuz, l’unico ‘taxi spaziale’ da e per la Stazione Spaziale Internazionale dal pensionamento del Programma Space Shuttle nel 2011.

Secondo quanto riportato dal sito spacenews.com, questi posti, liberati da un piano di riduzione degli equipaggi russi, potrebbero ora essere acquistati dalla NASA attraverso un accordo con l’azienda Boeing.

L’agenzia spaziale statunitense ha infatti espresso interesse nel rilevare un totale di cinque passaggi ‘extra’ sulla navetta Soyuz: due sui voli per la ISS previsti tra l’autunno 2017 e la primavera 2018, e altri tre nelle spedizioni in calendario nel 2019. Questa mossa, oltre ad aumentare la forza degli equipaggi statunitensi, potrebbe anche avere il vantaggio di tutelare la NASA da possibili ulteriori ritardi del programma dei voli umani commerciali.

Ma quanto può costare un posto sull’unico traghettatore spaziale per l’orbita bassa? Stando a un precedente accordo del 2015 tra l’agenzia spaziale americana e quella russa, la cifra per un posto sulla Soyuz potrebbe aggirarsi intorno agli 82 milioni di dollari.

I termini dell’eventuale nuovo contratto – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – sono però ancora tutti da confermare, anche perché questa volta c’è un elemento in più: la NASA acquisterebbe infatti i posti tramite Boeing, che a sua volta li otterrebbe da Roscosmos come parte di una contrattazione con l’azienda produttrice della Soyuz, RSC Energia.

Le due compagnie sono coinvolte in una disputa legale a proposito dell’utilizzo della piattaforma Sea Launch, ed Energia dovrebbe rimborsare a Boeing oltre 320 milioni di dollari.

Da qui il possibile accordo, i cui dettagli rimangono comunque confidenziali, come ha affermato il vice presidente di Boeing John Elbon.

L’offerta alla NASA dei cinque posti sulla Soyuz sarebbe successivamente partita dalla stessa azienda Boeing in modo spontaneo.

“Hanno manifestato un certo interesse – commenta Elbon – e quindi andremo avanti per capire se esistono i termini per raggiungere un accordo”.

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