Più di 460 milioni di anni fa, si verificò una violenta collisione nel nostro ‘vicinato spaziale’: un oggetto colpì un asteroide, mandandolo in pezzi. L’impatto generò molte delle meteoriti che ancora oggi cadono sulla Terra. Ma prima di quell’episodio che tipo di rocce colpivano il nostro pianeta?
Se lo è chiesto un team internazionale di ricerca che ha analizzato le differenti composizioni chimiche delle rocce cadute prima e dopo lo scontro, sia sotto forma di meteoriti che di micrometeoriti – minuscoli granelli di roccia di 2 mm di diametro – che gli scienziati hanno recuperato presso il fiume Lynna, nel nord-ovest della Russia.
L’autore principale del documento, Philipp Heck del Field Museum di Chicago, afferma: “Abbiamo scoperto che il flusso di meteoriti – la varietà di meteoriti che cadono sulla Terra – era molto diverso da quello che vediamo oggi.”
I campioni di roccia – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – sono stati poi esaminati in laboratorio per ricavare ed analizzare i cristalli di cromite, che rimangono invariati anche dopo centinaia di milioni di anni.
I risultati dello studio pubblicato su Nature Astronomy hanno dimostrato che le meteoriti pre-impatto erano molto diverse da quelle cadute dopo il violento evento, e che ancora oggi colpiscono il pianeta.
“Finora abbiamo sempre dato per scontato che il Sistema solare fosse stato stabile negli ultimi 500 milioni di anni – afferma Birger Schmitz della Lund Univeristy, co-autore dello studio – e abbiamo immaginato che le tipologie di meteoriti caduti sulla Terra siano rimasti simili, ma ora sappiamo che non è così. Grazie a questo tipo di studi siamo in grado di effettuare ricostruzioni dettagliate dell’evoluzione del Sistema Solare».
L’analisi della composizione chimica dei campioni raccolti ha infatti dimostrato che il 34% di meteoriti risalenti a epoche precedenti alla collisione appartengono alla categoria delle acondriti primitive. Ad oggi solo lo 0,45% delle rocce che giunge sulla Terra è di questo tipo.