Terremoto e neve nelle Marche, Ceriscioli: accumuli da un “minimo di 1,80 metri a 4,5 metri in due giornate”

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A seguito della settimana di grande difficolta’ seguita all’ultimo terremoto ho visto una serie di comunicazioni che non rappresentano in maniera corretta quanto e’ stato fatto dalle forze di Protezione civile, come se ci fosse una contrapposizione tra i vari corpi: Esercito contro Protezione e civile, vigili del fuoco contro qualcun altro e in mezzo Comuni, Province e regioni“: lo ha dichiarato il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli nella sua relazione in Consiglio regionale sul terremoto e il maltempo. “La Protezione civile e’ un sistema, una grande macchina che coinvolge tutte le forze in campo“.

Mi sembrava importante dare dati e fatti su cui poi l’opposizione puo’ innescare la sua azione”, ha commentato in riferimento all’uscita all’aula del consiglio regionale da parte delle opposizioni. Ha invitato “alcuni parlamentari a documentarsi prima di parlare: qualcuno ha protestato per l’uso di fondi per l’emergenza per la campagna di comunicazione turistica. Ma non e’ vero. Stiamo usando i fondi per il turismo in modo da rafforzare la comunicazione in questo settore per contrastare gli effetti indiretti del terremoto e portare nelle Marche piu’ persone, a fronte di un numero di prenotazioni bassissimo“.

Risposta eccezionale all’emergenza

Eccezionali condizioni climatiche “con neve caduta fino ad arrivare in certe zone da un minimo di 1,80 metri a 4,5 metri in due giornate” e le nuove scosse di terremoto del 18 gennaio hanno determinato un’emergenza senza precedenti nelle Marche, a cui il sistema della Protezione civile regionale si e’ dovuto adeguare, ha spiegato il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli. “Circa 1.330 persone hanno lavorato il primo giorno sul terremoto, un numero molto grande, mentre gia’ la domenica si e’ arrivati a 1.600 unita’, 259 mezzi“. Altro nodo, i guasti dell’Enel, che hanno lasciato migliaia di persone senza luce, “anche se a noi e’ andata meglio che in Abruzzo”: la Regione ha comunque diffidato l’azienda elettrica. Particolare attenzione e’ stata dedicata ai corsi d’acqua e alle slavine, con un monitoraggio costante, “tanto che il Comune di Bolognola ha disposto l’evacuazione della popolazione“. “Io direi che l’emergenza e’ stata gestita in maniera ottimale. E’ chiaro che dal sistema sono emerse criticita’, in cui io leggo anche un significato politico: il sistema e’ comunque cambiato, i Comuni e le Province non sono piu’ quelli di un tempo. Il sistema Paese allora deve farsi delle domande. Occorre garantirsi risorse sicure a cui attingere nel momento dell’emergenza“.

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