Terremoto, Enpa: stop alla caccia in Abruzzo anche per non ostacolare i soccorsi

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E’ inconcepibile che in una situazione di emergenza cosi’ estrema, come quelle che stanno vivendo i territori nell’area del cratere sismico, specie l’Abruzzo flagellato dal maltempo, ancora non sia stato disposto lo stop alla stagione venatoria 2016, nonostante le nostre ripetute al Ministro degli Interni, Angelino Alfano, e ai presidenti delle Regioni. La situazione rasenta il paradosso perche’ mentre i soccorritori annaspano nella neve e tra le macerie dell’ultima scossa, nulla impedisce ai cacciatori di scaricare i loro fucili sulla fauna stremata e di creare possibili situazioni di intralcio alle squadre che stanno cercando di mettere in sicurezza persone e animali“. Cosi’ l’Ente Nazionale Protezione Animali.

Tra l’altro, osserva l’associazione, il gelo di queste settimane ha costretto i selvatici, in grandissima difficolta’ per il freddo, a cercare rifugio sulle poche aree prive di neve dove sono attesi dai cacciatori. Come se cio’ non bastasse tra una settimana partira’, proprio in Abruzzo, un insensato piano di abbattimento a danno delle volpi, la cui popolazione, probabilmente, sara’ gia’ stata decimata dal gelo. Tutto questo perche’ le volpi sono accusate di nutrirsi di lepri e fagiani reimmessi a fini venatori e, quindi, di “entrare in competizione” con i cacciatori. Ma si tratta, come Enpa ha piu’ volte denunciato, di un piano che non ha il parere dell’Ispra e che e’ gia’ oggetto di contenzioso per le numerose irregolarita’ rispetto alla legge 157/92 (mancato applicazione dei metodi ecologici, obbligatori e prioritari per legge; uccisioni in tana anche di cuccioli, liberta’ di sparo per tutti i cacciatori e sono solo per i selecontrollori). “Insomma che si tratti di caccia tout court o di abbattimento delle volpi o di uccisioni ai danni di qualsiasi altra specie, non e’ piu’ tempo di regali alla lobby venatoria. E non lo e’, anche e soprattutto, in nome di un territorio devastato che tornare a vivere; che deve tornare a popolarsi di quella vita animale di cui le doppiette rappresentano l’antitesi”, conclude l’Enpa.

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