Rinasce dopo il terremoto l’Avis di Mirandola, nel Modenese. Dalla vecchia sede – resa inagibile a causa del sisma del 2012 – può ora operare in quella nuova nell’ala ovest dell’ospedale Santa Maria Bianca. In questi anni, in attesa di una sistemazione definitiva, sono stati utilizzati per la raccolta del sangue dei locali all’interno del nosocomio, mentre adesso l’associazione trova casa in uno spazio appositamente dedicato, dotato di 6 poltrone per il prelievo, inaugurato oggi. A Mirandola – ricorda una nota della Regione Emilia Romagna – nel 2015 sono state raccolte 1.407 unità di sangue intero e 1.377 unità di plasma da aferesi, per un totale di circa 3 mila unità, inclusi gli altri emocomponenti in aferesi. I dati relativi al 2016, non ancora consolidati, mostrano un andamento analogo, con un lieve incremento rispetto all’anno precedente. La nuova struttura consente di effettuare la raccolta quotidiana di plasma in aferesi su appuntamento, e quella di sangue intero 2 volte al mese secondo un calendario prefissato. “Tutto ciò – ha sottolineato l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, presente al taglio del nastro insieme al sindaco di Mirandola, Maino Benatti, e a rappresentanti delle istituzioni e dell’Avis – conferma che in questo territorio, pur con le complessità legate al percorso di riorganizzazione, affrontato peraltro positivamente e con grande impegno, sono fortemente radicati solidarietà e senso di appartenenza. Davvero grande è la sensibilità di istituzioni e volontariato alla tematica della donazione di sangue. Un bene infinitamente prezioso, che può essere solo donato”.