Terremoto: notte in una scuola per 2.500 persone all’Aquila

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Una nottata tranquilla nelle scuole provvisorie (Musp) messe a disposizione dal Comune dell’Aquila, in cui hanno dormito quasi 2.500 persone, andando oltre la stima iniziale. “Abbiamo servito 2 mila pasti e altre strutture si sono organizzate in autonomia, gestite da pro loco o volontari – spiega la dirigente del settore comunale Protezione civile, Enrica De Paulis – stiamo facendo la conta per il pranzo, serviremo circa 600 pasti, ma si prevedono circa 1.000 persone, sono dati ancora temporanei”. Stanotte ancora migliaia di aquilani passeranno la notte fuori dalle loro case per timore di nuove forti scosse. “Faremo l’elenco del fabbisogno, ma i Musp saranno aperti fino a domenica. Dipende dall’evoluzione, stimiamo ci siano meno persone di questa notte, sperando che non ci siano altre scosse”. Nel frattempo, sempre dividendosi tra le emergenze neve e sisma, sono cominciate le verifiche sugli uffici comunali, “erano prioritarie perche’ li stiamo utilizzando nonostante la chiusura imposta dalla della prefettura, poi proseguiremo con le scuole. Al momento non sono emersi danni”, continua la De Paulis. Tra operai e funzionari, il Comune ha messo in campo almeno 80 persone.

“Essendoci ancora la neve – prosegue – non e’ stata ancora valutata la zona rossa, tanti operai stanno ancora lavorando al piano neve”. Grandi problemi nella frazione di Assergi, “con una fresa pur di piccole dimensioni stiamo aprendo la strada d’accesso agli alloggi del progetto C.a.s.e., ieri la zona era rimasta bloccata, si scava anche con le pale se necessario. Oltre ad Assergi – rileva la De Paulis – non ci sono comunque altre piastre bloccate. Ci sono stati guasti, ma siamo intervenuti anche con la societa’ di gestione Antas”. Le new town costruite dopo il sisma del 2009 ospiteranno anche gli sfollati da Montereale e dalle altre zone dell’Alto Aterno vicine all’epicentro. “Siamo in contatto con i Coc (Centri operativi comunali) e con la Regione, si attende il numero del fabbisogno. Ci sono 350 alloggi liberi nelle C.a.s.e.., mentre i moduli provvisori Map di Arischia hanno gia’ funto da centro di accoglienza, e ne sono pronti anche altri per ospitare la gente che avra’ gravi danni nella propria abitazione”.

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