“Mi assumo la responsabilita’ di riaprire domani le scuole di Ascoli Piceno perche’ sono nelle condizioni in cui erano prima del Terremoto del 24 agosto scorso. Stamattina, alla luce dell’allarme della Commissione Grandi Rischi, ho pero’ scritto al presidente del consiglio Gentiloni, al ministro Fedeli, a Errani e Curcio chiedendo loro di dirmi se la mia decisione e’ amministrativamente corretta o se, in assenza dei certificati di vulnerabilita’ che non abbiamo per nessun edificio scolastico, come del resto praticamente in tutta Italia, devo tenerle chiuse e dichiarare finito anche l’anno scolastico“. Cosi’ il sindaco Guido Castelli. “Ascoli – aggiunge Castelli – e’ a soli 60 km dal lago di Campotosto, che Bertolucci pone a rischio alimentando panico anche nella mia citta’. Gli esiti della sua comunicazione dimostrano come questo sia un Paese spappolato e il tentativo di rettificare sembra la classica toppa per sistemare un buco, ma che fa piu’ danni. In Italia c’e’ la pessima usanza di passare il cerino in mano ai sindaci, ma si dimentica che nel 2013, quando e’ stata introdotta la valutazione di vulnerabilita’ degli edifici, contestualmente sono state tagliate le risorse economiche per farlo“.
La spesa da affrontare non e’ indifferente. “Per Ascoli, ad esempio – spiega il sindaco – serve un milione di euro per consulenze esterne. Stanziero’ la somma, appena approvato il bilancio, ma e’ evidente che questi soldi verranno tolti ad altre necessita’ cittadine“. Per Castelli le scuole di Ascoli possono riaprire. “Dopo l’emergenza neve che stiamo ancora affrontando, solo un asilo ha qualche problema ai controsoffitti e in 10 giorni lo sistemeremo. Per il resto, dopo i controlli fatti a seguito delle scosse del 18 gennaio, seguiti agli interventi dopo quelle di agosto e ottobre che hanno portato alla chiusura di un paio di plessi, siamo alla situazione del 23 agosto, prima che tutto iniziasse. Per cui ho deciso di riaprirle. Mi dicano Gentiloni, Fedeli, Errani e Curcio se faccio bene o devo chiudere tutto” conclude.