”Scaricare sui sindaci e sulle autorità locali responsabilità che è impossibile sostenere è il sintomo di un Paese malato”. Tempestato di mail di cittadini ”terrorizzati” e di nuove richieste di sopralluoghi, il sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola è rimasto ”senza parole” per l’allarme lanciato ieri dal presidente della Commissione Grandi Rischi Sergio Bertolucci, secondo cui sono possibili nuove scosse fino ad una magnitudo 7 in tre aree contigue alla faglia principale, verso Nord e verso Sud della faglia del Monte Vettore-Gorzano e sul sistema di faglie che collega le aree gia’ colpite dagli eventi di L’Aquila del 2009 e di Colfiorito del 1997, e si devono monitorare scuole, ospedali, e dighe.
Venti anni fa il terremoto di Colfiorito a Fabriano fece danni enormi; le scosse dell’ottobre scorso hanno lasciato senza casa circa 500 persone, e l’alert della Commissione cade su una popolazione psicologicamente gia’ molto provata. ”Come sindaco – dice Sagramola all’ANSA – ho fatto quello che posso fare: oggi ho disposto che in tutte le scuole di ogni ordine e grado e in tutti gli uffici pubblici si effettuino prove di evacuazione ogni settimana. Non posso certo rafforzare le strutture, solo intensificare l’attivita’ di prevenzione, e questo faccio”.
Venti gli istituti scolastici cittadini, compresi due asili. Quattro dei quali ristrutturati o ricostruiti dopo il Terremoto del ’97. ”Dopo le scosse del 18 gennaio non abbiamo avuto nessuna segnalazione di danni ulteriori, ma l’Sos di Bertolucci, di cui peraltro ho avuto notizia dai media, ha gettato le persone nell’angoscia. E tutti i sindaci sono nella stessa condizione, lo vedo dalla nostra chat. Il Paese deve riprendersi le proprie responsabilita’, non scaricarle sempre sull’ultimo della catena, in questo caso i sindaci. Adesso ad esempio nelle Marche c’e’ una nuova allerta meteo per il rischio dello scioglimento veloce delle nevi. Ho due ruspe pronte, che altro posso fare?”.