Si scava senza sosta alla ricerca dei 23 dispersi nell’albergo di Rigopiano sepolto dalla slavina. Per tutta la notte i vigili del fuoco hanno proseguito incessantemente le operazioni che procedono con la lentezza imposta dal rischio di crolli all’interno della struttura, sotto il perso della massa di neve che l’ha fortemente indebolita. Si procede dunque con una tecnica nota come “urban research and rescue”, che esclude l’uso di macchinari. Non perche’ questi non sia disponibili, ma perche’ il loro impiego e’ considerato altamente rischioso: le vibrazioni potrebbero determinare cedimenti. I soccorritori lavorano quindi a mano, con vanghe e piccozze, adoperando la massima cautela per avanzare senza compromettere la fragile stabilita’ sotterranea. La strada che collega l’hotel di Rigopiano a Farindola e’ transitabile ma si attendono interventi per migliorarne la percorribilita’. La turbina che ha aperto un varco nella neve ha infatti creato una sorta di alveo dove puo’ passare un mezzo per volta. Per questo sono state in piu’ punti create piazzole, in modo che ci si possa dare vicendevolmente dare la precedenza tra i mezzi che procedono in un senso e nell’altro. I bulldozer stamani dovrebbero ulteriormente allargare il passaggio.