Le valanghe sono fenomeni naturali comparabili con le frane: sono in realtà delle vere e proprie “frane di neve”. Come accade per le frane di terra o di roccia, si tratta di movimenti gravitativi, cioè il cui motore è la forza di gravità, che avvengono lungo un versante con una certa inclinazione, e che comportano il movimento di una massa (in questo caso una massa di neve). Il movimento franoso, la valanga in questo caso, avviene quando le forze agenti sulla massa di neve la resistenza del manto nevoso, provocandone lo slittamento verso il basso.
Secondo l’A.I.NE.VA. (Associazione Interregionale Neve e Valanghe) “la valanga è una massa di neve in movimento lungo un pendio, piccola o grande che sia”.
Le valanghe si generano sia in seguito a abbondanti nevicate, quando moltissima neve fresca non compattata scivola verso valle, sia in particolari situazioni che creano condizioni di squilibrio del manto nevoso appoggiato sul pendio (come può essere il passaggio di uno sciatore fuori pista, la caduta di una frana di roccia sulla neve, un evento sismico).
Sono fenomeni tipici di aree montane; nelle zone di montagna costituiscono uno dei fenomeni più distruttivi e sono considerati uno dei più importanti fenomeni di dissesto geologico-idraulico in queste aree.
Le valanghe provocano lungo il loro cammino un enorme quantità di danni, con l’asportazione di tutto ciò che si trova sul pendio (detriti, vegetazione ecc.). Sono capaci di inglobare tutto quello che incontrano. Se incontrano strutture antropiche le distruggono o danneggiano, a seconda della grandezza della valanga e della sua velocità.
La caduta di valanghe rappresenta un serio problema in aree montane urbanizzate, soprattutto a causa dell’accresciuto sviluppo turistico delle zone di montagna e della crescente urbanizzazione di tali aree.
Le condizioni ambientali che controllano il formarsi di una valanga sono diverse: la pendenza del versante (la pendenza dei versanti su cui si formano con maggior frequenza le valanghe varia fra i 30° e 45°), la quota (sulle Alpi, dove si formano la maggior parte delle valanghe in Italia, le valanghe si formano soprattutto fra 2000 e 3000 m).
Altri fattori sono le caratteristiche e la configurazione dei versanti: versanti rocciosi nudi e lisci e quelli privi di copertura boschiva rendono più facile la formazione di valanghe. Sulle Alpi generalmente in inverno sono più pericolosi i pendii orientati a nord-est sui quali si accumula molta neve mentre in primavera quelli orientati a sud.
Le valanghe cadono prevalentemente durante la stagione invernale, ma si possono verificare anche nelle altre stagioni alle quote più elevate, laddove sono presenti ripidi pendii innevati.
La prevenzione. Prima di recarsi in montagna nelle stagioni invernali e primaverili, ed in generale in qualsiasi periodo in cui ci sia abbondante neve in montagna, bisogna consultare i bollettini nivometeorologici, o “bollettini valanghe”. Ormai disponibili su Internet con una facile ricerca, i bollettini vengono redatti e diffusi dalle diverse Regioni e Province Autonome (sull’arco alpino) mentre sul rimanente territorio nazionale le informazioni possono essere reperite presso le strutture Meteomont del Corpo Forestale dello Stato.