Nel loro viaggio oltre i confini del Sistema solare, le due sonde Voyager ci stanno fornendo la prima mappa dello spazio interstellare, il misterioso ambiente galattico che si trova tra una stella e l’altra.
Un’impresa resa possibile grazie all’alleanza con il telescopio NASA-ESA Hubble, che ha puntato il suo occhio verso Voyager 1 e 2 offrendo così agli astronomi un quadro più preciso dell’ambiente in cui si muovono le due sonde.
Lo hanno raccontato i coordinatori del progetto alla Wesleyan University del Connecticut, in occasione del 229° Convegno della Società Astronomica Americana a Grapevine, in Texas.
“Questa è una grande opportunità – dice Seth Redfield, leader dello studio – per confrontare i dati delle misurazioni dello spazio interstellare fatte in situ dalle sonde Voyager e le misure telescopiche di Hubble.”
Le navicelle Voyager, lanciate nel 1977, hanno concluso le loro missioni primarie di esplorazione di Giove e Saturno prima e Urano e Nettuno poi, ma sono ancora oggi in attività. Voyager 1 è stata la prima sonda a inabissarsi nello spazio interstellare, ed è l’oggeto costruito dall’uomo che si trova più lontano dalla Terra (oltre 20 miliardi di chilometri). Insieme alla sorella Voyager 2, la sonda sta ora campionando piccole regioni di Universo viaggiando a circa 60.000 chilometri all’ora.
È a questo punto – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – che gli astronomi della NASA hanno pensato di integrare i dati delle due sonde con quelli raccolti da Hubble.
“Il telescopio spaziale – spiega infatti Redfield – ci offre una visuale molto più ampia, fornendoci il contesto in cui si muovono le sonde.”
Una prima analisi dei dati raccolti da Hubble ha già permesso di ricostruire il mezzo interstellare che si trova davanti alle due Voyager, come se un faro fosse improvvisamente stato acceso sul loro cammino. Si è così scoperto un ambiente molto complesso, che contiene nubi di idrogeno legato ad altri elementi chimici.
Questi dati aiuteranno a costruire la prima mappa dell’affascinante ambiente tra le stelle oltre i confini del nostro sistema planetario, informazioni preziose in vista dei futuri viaggi interstellari.