Conciliare le esigenze di contenimento dei costi e la crescente domanda di Salute da parte dei cittadini è la più grande sfida per la sanità pubblica. Una sfida che va affrontata rivolgendo maggiore attenzione alle risorse economiche disponibili, valutando nuovi sistemi di governance, misurando gli sprechi nel Ssn e stimando l’influenza dei costi indiretti e delle valutazioni economiche, secondo gli esperti intervenuti al convegno ‘Innovazione e sostenibilità’ oggi a Roma. “Vogliamo sensibilizzare l’intera comunità del mondo della Salute sul notevole sviluppo che stanno avendo a livello mondiale le nuove terapie innovative. Compito della nostra comunità – spiega Francesco Rossi, Past President della Società italiana di farmacologia (Sif) e professore ordinario di Farmacologia all’Università della Campania Luigi Vanvitelli – sarà garantire il più rapido accesso alle nuove terapie e, in particolar modo, ai nuovi farmaci biologici/biotecnologici, che attualmente ricoprono un ruolo chiave nel trattamento di numerose patologie gravi e invalidanti, come quelle di natura neoplastica e autoimmunitaria”. “Nonostante il momento di crisi economica che sta attraversando il nostro Paese ormai da tempo, è indispensabile confrontarsi su problematiche attuali e future in tema di sostenibilità, auspicare una sempre maggiore partnership pubblico-privato, senza però trascurare di valorizzare la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica”, sottolinea Walter Ricciardi, presidente dell’Iss. “In un mondo sempre più digital è impensabile immaginare un rimborso dei farmaci che non tenga conto della Real World Evidence (esperienza clinica che il paziente vive ogni giorno al di fuori dello studio clinico) – racconta Andrea Mantovani, Country Market Access Head, Sanofi, Milano – Allo stesso modo è fondamentale tenere conto del reale impatto (Rwe) sulla qualità di vita del paziente e degli outcome clinici anche in relazione alle condizioni di accesso già negoziate in precedenza”. “Sono orgogliosa di rappresentare Intercept Pharmaceutical, un’azienda farmaceutica nata per sviluppare un farmaco innovativo frutto della ricerca italiana. La prima indicazione clinica è nella colangite biliare primitiva, una rara patologia del fegato su base autoimmune, in cui esiste da decenni un bisogno terapeutico non soddisfatto”, conclude Barbara Marini, General Manager e amministratore delegato Intercept Italia.