Il nucleo di aria molto fredda, di origine polare continentale, che nei giorni scorsi si è messo in movimento in moto “retrogrado” dalle pianure della Russia europea verso la Scandinavia e gran parte dei paesi dell’Europa centrale, nei giorni scorsi ha raggiunto il Canale della Manica, interessando da vicino pure l’Inghilterra e il nord della Francia. L’arrivo dell’aria fredda, di lontane origini continentali, è stato accompagnato dall’inserimento nei bassi strati di una ventilazione dai quadranti orientali, prevalentemente da Est e E-NE, che ha determinato un notevole calo delle temperature, su valori scesi anche al di sotto della soglia dei +0°C.
Tutto merito dell’isolamento sulla penisola Scandinava di un solido promontorio anticiclonico, con massimi barici di oltre 1040 hpa, che ha favorito l’attivazione, lungo il suo bordo più meridionale, di un flusso secondario “antizonale” capace di aspirare dalle innevate pianure Sarmatiche masse d’aria molto fredde, d’estrazione polare continentale, caratterizzate da valori di circa -10°C -12°C alla quota di 850 hpa. In queste ultime settimane sulla Russia europea si è depositato un vasto “cuscinetto d’aria fredda” (“lake cold”), a seguito dell’affondo sul bassopiano della Siberia occidentale del “lobo siberiano” del vortice polare, il quale ha contribuito ad “avvettare” diverse ondate di freddo fin sulle pianure del Volga, dove nei giorni scorsi i termometri sono scesi anche al di sotto dei -15°C -20°C.
Qui poi la presenza di un compatto manto nevoso al suolo, con accumuli fino a 20-30 cm, localmente anche più, ha contribuito a raffreddare ulteriormente la massa d’aria nei bassi strati per l’effetto “Albedo”, favorendo un consolidamento del freddo (aria molto densa e pesante) nei bassi strati. L’avvezione fredda, man mano che si muoveva verso ovest, spostandosi dal sud della Svezia e dalla Norvegia meridionale in direzione del mar del Nord e delle coste orientali dell’Inghilterra, ha anche dato la stura a delle nevicate a carattere sparso che hanno imbiancato diverse località, tra Svezia meridionale, sud della Norvegia, Danimarca, Olanda e Belgio.
La neve è tornata ad imbiancare città come Copenaghen, Amsterdam, L’Aja, dove sono caduti un paio di cm di neve freschissima. In qualche caso, come ad Amsterdam, si è trattato delle prime fioccate, con accumulo al suolo, della stagione invernale. E probabilmente anche le ultime. Ma fra giovedì e venerdì delle nevicate, prevalentemente si è trattato di pioggia mista a neve, date le temperature positive, con valori di +2°C +3°C, si sono osservate pure su Londra e Parigi, sotto un clima perennemente uggioso, con cieli coperti da nubi basse (strati, stratocumuli e qualche nembostrato).
Queste nevicate, in prevalenza di debole e moderata intensità, sono state prodotte sostanzialmente dall’interazione di aria umida, proveniente dalle vicine latitudini atlantiche, sopra il flusso di aria fredda polare continentale presente nei bassi strati, sotto forma di una debole-moderata ventilazione dai quadranti orientali. Tale processo ha favorito la genesi di una marcata nuvolosità, di tipo avvettivo, che ha prodotto queste precipitazioni, a prevalente carattere nevoso fino in prossimità del piano.
Ora pero questo nocciolo di aria fredda, dopo aver interessato l’Inghilterra meridionale e l’Irlanda, si allontanerà verso l’Atlantico, dove andrà notevolmente a scaldarsi, soprattutto nei bassi strati, a contatto con le più miti acque oceaniche. Al contempo aria ben più tiepida, in risalita direttamente dal Mediterraneo centro-occidentale, a causa dell’approssimarsi alle coste della Spagna sud-occidentale di una profonda depressione extratropicale, nel corso dei prossimi giorni determinerà un brusco rialzo delle temperature tra Spagna, Francia e Inghilterra, mettendo definitivamente fine a questa ondata di freddo.