Dalla diagnosi, ai vaccini, alla cura. Per uniformare le indicazioni su profilassi e terapie sono in arrivo le linee guida sulla meningite. Il documento conterrà i punti principali per le future azioni di cui si è discusso oggi in occasione degli ‘Stati generali della meningite’, organizzati dalla Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), l’Istituto superiore di sanità e il ministero della Salute a Roma. Una giornata di studio, a cui ha partecipato anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha coinvolto i primari di malattie infettive d’Italia. Obiettivo delle indicazioni, chiarisce Massimo Galli, vicepresidente Simit e ordinario di Malattie infettive all’Università di Milano, “è sintetizzare quello che si sa su questo tema in un documento agile, rivolto ai medici italiani, per indicare cosa fare, uniformare la voce, sfatare miti e credenze, capire i lati rimasti oscuri e avere uno strumento utilizzabile nel quotidiano condiviso e modificabile“. Le raccomandazioni hanno già un testo preliminare che verrà sottoposto all’esame degli esperti e costituirà la base di un position paper da pubblicare su una rivista internazionale. Tra le indicazioni, sottolinea Massimo Andreoni, responsabile dell’Unità operativa complessa di Malattie infettive del Policlinico Tor Vergata di Roma e past president Simit, “promuovere una tipizzazione del batterio sia nei casi sospetti di meningite, sia in generale nella popolazione. L’isolamento, infatti, non dovrebbe esser limitato a persone malate. Andranno fatte campagne epidemiologiche, attraverso tamponi della gola, per capire quanto il batterio sta circolando nella popolazione e quanto, aumentando le vaccinazione, circoli di meno“. Le linee guida conterranno anche indicazioni per riconoscere i segni di malattia, in particolare nei soggetti a rischio. “Vedere bimbi e giovani con febbre alta improvvisa, cefalea e vomito improvviso non correlato al mangiare, deve destare sospetto. In questi casi – conclude Andreoni – bisogna intervenire subito, perché una diagnosi precoce salva la vita“.