Sono cinque i payload selezionati dalla NASA per la fase di test su voli a gravità zero, palloni d’alta quota e razzi suborbitali. La scelta è stata fatta nell’ambito del programma di opportunità di volo dell’Agenzia spaziale americana che dà la possibilità di far volare nuove tecnologie spaziali due volte l’anno.
Questo genere di selezione – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – consente alla aziende e al mondo accademico di testare i loro esperimenti al di fuori dei laboratori tradizionali in un ambiente dalla caratteristiche uniche, mentre la NASA può beneficiare di tecnologie all’avanguardia che potrebbero essere sfruttate per le missioni del futuro.
Nello specifico questa call riguardava due categorie: funzionalità di un payload spaziale e miglioramento delle caratteristiche di velivoli e strutture di ricerca che ospitano esperimenti.
Ecco i quattro prescelti della prima categoria:
Protein Drop Pinning del Rensselaer Polytechnic Institute, Troy, New York : un sistema creato per mantenere soluzioni di proteine in campioni liquidi senza utilizzare un conteniotore che contamina le misurazioni scientifiche. L’impiego previsto è nello studio di malattie come Alzheimer e Parkinson.
Rapid Calibration of Space Solar Cells in Suborbital Environments, The Aerospace Corporation, Los Angeles:una piattaforma destinata a calibrare delle celle fotovoltaiche automatizzate utilizzando un dispositivo collegato a un pallone d’alta quota per caratterizzare le prestazioni delle celle solari fino a 35 chilometri di altezza.
Guided Parafoil High Altitude Research II di Airborne Systems, Pennsauken, New Jersey: dimostrazione di un nuovo design di parafoil che potrebbe essere utilizzato per il recupero in volo di payload scientifici. Una volta messo in quota a 18 chilometri di altitudine, il parafoil selezionerà automaticamente il punto d’atterraggio migliore.
Strata-S1, University of Central Florida, Orlando: si tratta di un meccanismo di compressione dotato di tubi trasparenti con all’interno perle e sassi che simulano la regolite per valutarne il comportamento durante i voli suborbitali.
Il quinto esperimento fa invece parte della seconda categoria:
BioChip SubOrbitalLab, Kahului, Hawaii: una piattaforma automatizzata che permette di visualizzare in tempo reale la reazione delle cellule vive nelle diverse fasi del lancio di un razzo. Le colture cellulari saranno spinte attraverso alcuni tubi e la loro reazione sarà registrata da una telecamera montata su di un microscopio ottico durante il volo.
La proposta migliore tra quelle presentate verrà valutata sulla base dei costi di sviluppo del payload e del volo. La NASA ha annunciato che una seconda call della stessa categoria denominata REDDI Flight Opportunities verrà resa pubblica questa primavera.