Siamo nel Lazio meridionale, in provincia di Frosinone, nel cuore dei Monti Ernici. E’ qui che, adagiato su un colle alto 600 metri, sorge Collepardo, un paesino di neanche 1000 abitanti, così chiamato per via della presenza, in loco, di linci e gatti selvatici. Proprio in questo territorio, ricco di meraviglie naturali, si trovano le Grotte di Collepardo, denominate “Grotte dei Bambocci”, conosciute anche con il nome di “Grotte Regina Margherita”, in seguito alla visita della sovrana nel 1904. Esse offrono ai visitatori un mondo surreale, fatto da stalattiti e stalagmiti, create dallo stillicidio delle acque nel corso dei millenni, di una bellezza disarmante e dall’aspetto singolare che riecheggiano figure umane e animali, ora reali, ora fantastici.
Le grotte, poste a circa 30 metri al di sopra del torrente Fiume, che nel corso degli anni ha modellato la vallata in cui scorre, sono importanti anche dal punto di vista paleontologico ed archeologico infatti; vi sono stati rinvenuti numerosi reperti di fauna pleistocenica (Cervus elaphus) e reperti scheletrici umani dell’età del bronzo (1600 – 1400 a.c.).Altra meta imperdibile di Collepardo è la Certosa di Trisulti, costruita nel 1204 per volere di papa Innocenzo III dei Conti di Segni e assegnata ai Certosini, la cui principale attrazione è l’antica farmacia, dove sono conservate numerose ampolle e bottigliette contenenti erbe medicamentose, alla quale si accede da un vialetto che attraversa un grazioso giardino, le cui piante sono state curiosamente potate a mo’ di animali e figure fantastiche.
Una piccola porticina dà sul corridoio della farmacia, interamente affrescata con motivi allegorici, dal pittore napoletano Filippo Balbi, intorno al 1860. Uscendo dalla farmacia è consigliabile la visita alla chiesa, ove dei meravigliosi affreschi ornano la volta e un interessante coro ligneo è impreziosito da singolari sculture. Inoltre qui si conservano i corpi di due cavalieri delle Crociate.