Salute: una partita a carte per invecchiare meglio

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La socializzazione è un aspetto fondamentale della vita a tutte le età e il gioco è un’attività che favorisce lo stare insieme. È quanto fa anche il gioco con le carte. Un passatempo antichissimo, le cui origini risalgono al X secolo in Cina, mentre in Europa sembra arrivare non prima del IVX secolo probabilmente dall’Egitto e ancor prima dalla Persia. Oggi – spiega Romina De Donato sull’Almanacco della Scienza del CNR – sono numerosi i circoli o altri luoghi di ritrovo, come il bar del paese, nei quali si organizzano tornei di carte a testimonianza che si tratta di un’attività ancora viva, in grado peraltro di apportare benefici, specie nelle persone in età avanzata che presentano deficit cognitivi.

”Importanti studi epidemiologici hanno dimostrato che tra i principali fattori in grado di rallentare il decadimento cognitivo ci sono: la sana attività fisica e una vivace vita sociale, caratterizzata da attività ludiche”, spiega Antonio Cerasa dell’Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare (Ibfm) del Cnr. “Analizzando 29.000 persone di 22 paesi diversi, M. J. Valenzuela e colleghi hanno addirittura dimostrato che gli anziani coinvolti in attività ludiche riducono di quasi il 50% il rischio di sviluppare demenza. E tra le attività ludiche più conosciute c’è sicuramente il gioco delle carte”. Risultati ottenuti anche dai ricercatori dell’Istituto di neuroscienze e dell’Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa nello studio ‘Train the brain’.

“Il gioco delle carte, che sia briscola, burraco o altro favorisce due particolari processi: la socializzazione e le strategie di problem solving”, prosegue il ricercatore dell’Ibfm-Cnr. “La socializzazione è un termine ombrello che contiene in sé numerose attività cognitive, correlate tra di loro, che possono allenare il cervello: dall’uso del linguaggio verbale che ci spinge a scambiare opinioni e pensieri al linguaggio non-verbale con cui esprimiamo le nostre emozioni e contemporaneamente interpretiamo quelle degli altri. Le strategie di problem solving riguardano invece le capacità di calcolo, verifica e progettazione delle proprie azioni in funzione della vincita finale. Qualsiasi gioco infatti è finalizzato al raggiungimento di un target e questo comporta la scelta di azioni e soluzione di problemi in maniera continuativa”.

Comunque le persone anziane hanno oggi, riguardo al gioco, un vantaggio rispetto ai giovani. “Mentre i ragazzi giocano a carte con i loro computer o con gli smartphone chiusi nelle loro stanze, gli anziani allenano la mente sfruttando un importante processo che ha permesso all’essere umano di evolversi: la socializzazione”.

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