Il dolce tradizionale della festa catanese di Sant’Agata è la cassatella di Sant’Agata, in siciliano “minni o minnuzzi ri Sant’Ajita” o “ri Virgini”; deliziose cassatine dalla particolare formaa semisferica che ricordano il seno di una donna, facendo riferimento alle mammelle che furono strappate alla Santa durante i martiri a cui venne sottoposta, per obbligarla ad abiurare la sua fede. Composte da un friabile guscio di pasta frolla, ripieno con ricotta di pecora, lavorata con zucchero e arricchita con canditi e cioccolato fondente. Una volta cotte, vengono ricoperte da una candida glassa bianca e decorate, sulla sommità, con una ciliegina candita, rappresentano le mammelle e i capezzoli.
Altro dolce sono le olivette di Sant’Agata, in siciliano “Alivetti o aliveddi ri Sant’Ajita”… dolci a forma d’oliva, fatti di pasta di mandorla, ricoperti di zucchero e colorati di verde, che si ricollegano ad un episodio narrato nell’agiografia. Mentre la Santa era ricercata dai soldati di Quinziano, nel chinarsi per allacciare un calzare, vide sorgere davanti a sé una pianta d’olivo selvatico che la nascose alla vista delle guardie e le diede i sfrutti per sfamarsi. Ancora oggi, per rinnovare il ricordo di quell’evento prodigioso, è consuetudine coltivare un albero di ulivo in un’aiuola vicino ai luoghi del martirio, e consumare durante i giorni di festa questi dolci tipici realizzati con la pasta reale.