Sono state presentate a Ragusa le pratiche a rischio inappropriatezza in endocrinologia, appuntamento che rientra nel progetto di Slow Medicine in Sicilia, l’iniziativa avviata dall’Azienda Ospedaliera Papardo di Messina che mira all’individuazione di pratiche di inappropriatezza in sanità.
Le pratiche sono state illustrate durante l’ottavo corso di aggiornamento interregionale SIE in Endocrinologia clinica, organizzato dalla Società Italiana di Endocrinologia, Macroregione Sicilia e Calabria. Secondo il gruppo di lavoro che ha individuato le pratiche è inappropriato: eseguire la densitometria come test di screening in tutta la popolazione, richiedere di routine una valutazione dei livelli di vitamina D, richiedere la pulsatilità della prolattina (prl) quando il suo valore basale è molto alto e il contesto clinico è appropriato; eseguire il dosaggio di lh, fsh, prl, 17b-estradiolo, progesterone e androgeni in diverse fasi del ciclo nelle procedure diagnostiche per l’iperandrogenismo; ed ancora non bisogna richiedere una radiografia della colonna vertebrale in casi specifici ed evitare la frequente ripetizione dell’ecografia tiroidea nel follow-up dei noduli tiroidei.
Il “Papardo”, Azienda Ospedaliera capofila in Sicilia del progetto Slow Medicine, rappresenta la Regione nel progetto “Fare di più non significa fare meglio” promosso in Italia dal movimento nazionale Slow Medicine. L’obiettivo dell’Azienda è quello di sviluppare un programma regionale per l’appropriatezza delle cure, identificando e individuando le pratiche ad alto rischio di inappropriatezza con il coinvolgimento delle società medico scientifiche regionali. L’impegno del “Papardo” è stato ed è quello di creare delle alleanze tra i professionisti della salute e i cittadini/pazienti per un vero cambiamento culturale di tutti gli attori interessati attraverso una diffusa informazione e formazione del progetto, utile a migliorare il dialogo e le relazioni tra professionisti della salute e pazienti affinché possano insieme fare scelte condivise con una maggiore attenzione alla prevenzione dei rischi e rafforzare il rapporto di fiducia tra il cittadino ed il sistema sanitario.
L’incontro di Ragusa, fa seguito ad altri appuntamenti del progetto, il cui coordinatore scientifico è il prof. Giacomo Nicocia responsabile del Governo Clinico dell’AO Papardo di Messina, eventi in cui sono già state prima individuate dalle varie società scientifiche e poi condivise le pratiche a rischio inappropriatezza in Reumatologia, Cardiologia, Odontoiatria, Diagnostica di laboratorio.
Dopo l’introduzione al corso curata dal Presidente nazionale SIE Andrea Lenzi, a seguire si è tenuta la parte più specifica di Slow Medicine con gli interventi di Carla Giordano “sull’appropriatezza prescrittiva: introduzione al Choosing Wisely” , Veronica Franchina che ha discusso del progetto attivo al “Papardo” e successivamente sono state presentate la proposte della SIE Sicilia relative alle “pratiche a rischio di inappropriatezza in endocrinologia”. Poi gli interventi di Silvia Migliaccio, Rosaria Maddalena Ruggeri, Salvatore Cannavò, Concetto Regalbuto, Giuseppina Padova e Sandro La Vignera. Presenti anche gli altri esponenti del gruppo regia del progetto “Fare di più non significa fare meglio” dell’A.O. Papardo di Messina, Francesco Zaffino e Massimo Calabrò.