Spazio, NASA: come riconoscere esopianeti potenzialmente abitabili studiando la Terra primordiale

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Guardare al passato della Terra per capire come riconoscere esopianeti potenzialmente abitabili. È quanto hanno fatto gli scienziati NASA del Goddard Space Flight Center di Greenbelt, nel Maryland, in uno studio pubblicato su The Astrophysical Journal.

Gli studiosi si sono concentrati, in particolare, sull’atmosfera della Terra durante l’Archeano, il più antico dei due periodi in cui viene divisa l’era archeozoica, risalente all’incirca a 4 miliardi di anni fa. E sulla fitta foschia in cui a quel tempo era avvolto il Pianeta, fatta da metano, ammoniaca e altri composti organici.

Secondo gli scienziati della NASA – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – la comprensione dei meccanismi di formazione di questa foschia può fornire preziose informazioni sugli esopianeti terrestri che presentano condizioni analoghe.

“A noi piace dire che la Terra dell’Archeano è il pianeta più alieno sul quale abbiamo a disposizione dati geochimici”, afferma Giada Arney, del NASA Astrobiology Institute.

Questa foschia, secondo gli studiosi, può essere molto utile a incubare la vita. Può, infatti, fornire composti del carbonio che possono essere convertiti in precursori della vita. E può, inoltre, rappresentare una valida schermatura contro i raggi UV, che possono danneggiare il materiale ereditario.

Al tempo stesso, però, la fitta coltre limita fortemente il passaggio di luce solare, più tenue ai primordi della Terra rispetto a quella attuale, con il conseguente congelamento della superficie terrestre.

Gli esperti della NASA hanno ricostruito, attraverso modelli computerizzati, le condizioni dell’atmosfera terrestre primordiale, per studiarne l’influenza sulle temperature del Pianeta. E, di conseguenza, per capire come il calo delle temperature abbia condizionato, a sua volta, la chimica dell’atmosfera stessa, impedendo alla foschia d’infittirsi ulteriormente, e di far piombare così la Terra in un’era glaciale.

“I nostri modelli suggeriscono che un pianeta come la Terra nell’Archeano, in orbita intorno a una stella come il giovane Sole, sia freddo. Ma – sottolinea Shawn Domagal-Goldman, del Goddard Center NASA – non come Marte ai giorni nostri, piuttosto come alcune regioni del Canada d’inverno”.

Condizioni che gli scienziati della NASA considerano compatibili con la vita. “Lo studio della foschia potrebbe rivelarsi molto utile – conclude Giada Arney – per individuare quali esopianeti mostrino le condizioni di abitabilità più promettenti”.

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