A quasi sei mesi dalle prime scosse di terremoto sono state montate e rese operative appena il 12% delle stalle mobili previste per ospitare gli animali sfollati dai ricoveri resi inagibili. E’ quanto emerge dall’ultima stima della Coldiretti in riferimento ai sopralluoghi di agibilità effettuati a seguito del terremoto del centro Italia i cui danni nelle campagne sono stati moltiplicati soprattutto in Abruzzo da una straordinaria ondata di maltempo che ha fatto crollare stalle e provocato una strage di almeno diecimila animali. Gli allevatori non sanno ancora dove ricoverare mucche, maiali e pecore sopravvissuti, costretti al freddo, con il rischio di ammalarsi e morire, o nelle strutture pericolanti, mentre si è ridotta del 30% la produzione di latte. Sotto il coordinamento di una apposita task force sono state avviate dalla Coldiretti numerose iniziative assieme all’Associazione italiana allevatori e ai Consorzi agrari che hanno consentito anche la consegna di mangiatoie, mangimi, fieno, carrelli per la mungitura, refrigeratori e generatori di corrente oltre a roulotte, camper e moduli abitativi. Ma anche l’operazione ‘adotta una mucca’ per dare ospitalità a pecore e mucche sfollate a causa dei crolli delle stalle, ‘dona un ballone’ di fieno per garantirne l’alimentazione e la ‘caciotta della solidarietà’ con il latte degli allevatori terremotati e degli altri prodotti in vendita nei mercati di Campagna amica per garantire uno sbocco di mercato dopo lo spopolamento forzato dei centri urbani colpiti dal sisma.