“Basta sgomberi senza preavviso e demolizioni senza i proprietari. Nelle ordinanze finora emanate ad Amatrice, e nelle procedure effettivamente attuate, non e’ stato rispettato lo stato di ‘proprietari delle macerie’ di quelli che ancora sono i proprietari degli immobili”. E’ quanto scrive in una nota il Comitato civico 3e36 nato dopo il Terremoto della scorsa estate. “Secondo la normativa vigente – aggiungono dal Comitato –, non costituiscono in ogni caso rifiuto i resti dei beni di interesse architettonico, artistico e storico, dei beni ed effetti di valore anche simbolico. Le demolizioni e la rimozione dei resti degli edifici crollati costituiscono una fase imprescindibile e urgente del processo di ricostruzione, ma devono procedere, come prevede la legge, in modo da non danneggiare, disperdere o distruggere componenti con significativo valore intrinseco“. Il Comitato 3e36 chiede il rispetto del diritto al recupero: “lasciateci segnalare dove sono gli elementi di pregio degli immobili prima che una ruspa finisca di distruggerli”. “Fateci presenziare alla demolizione di quel che resta delle nostre case e fateci accedere ai siti di stoccaggio a tentare di riprenderci i nostri ‘sassi’. In quelle ‘macerie’ – conclude la nota – c’è la storia e l’identita’ di un popolo“.