E’ importante disporre di una ‘microzonazione‘ sismica di 3° livello, cioe’ riguardante le singole realta’ territoriali, perche’ fornisce una conoscenza dettagliata delle instabilita’, e infatti non a caso alcuni comuni riportino danni diversi da altri. Avere quel quadro “e’ molto utile perche’ fornisce indicazioni piu’ precise”. Lo ha detto Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile, durante l’audizione in commissione ambiente alla Camera incentrata sul decreto legge 8/2017 sui nuovi interventi urgenti a favore delle popolazioni colpite dalla serie di sismi dal 24 agosto in poi nell’Italia centrale. Curcio ha ricordato che questo e’ un percorso avviato gia’ nel 2009, all’indomani del Terremoto dell’Aquila, anche se poi si e’ diffuso “un po’ a macchia di leopardo”. Una documentazione simile “serve a fornire strumenti tecnici per migliorare la performance sulla ricostruzione ma e’ anche utile ai fini di protezione civile”.
Sarebbe “molto complicato” distinguere le procedure, anche sui rimborsi, per chi, all’interno del cratere del sisma che ha colpito il centro Italia nei mesi scorsi, ha subito danni alla casa per il terremoto e chi per il maltempo. Ha spiegato ancora Curcio, che ha poi suggerito di trovare un meccanismo per estendere il riconoscimento del danno per il sisma, parlando quindi dei Comuni all’interno del cratere, anche a quelli per il maltempo. “Vedo complicato“, ha invece sottolineato il capo della Protezione civile, diversificare il riconoscimento del danno per le case o le strutture danneggiate dal maltempo fuori dal cratere sismico. Questo perché al momento ci sono circa 50 stati di emergenza aperti per il maltempo, quindi è più difficile creare differenze.