Terremoto, ingegneri: a L’Aquila i migliori edifici del Centro Italia, il Governo investa

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L’intero patrimonio edilizio a L’Aquila e nelle zone limitrofe è di gran lunga superiore a quello delle altre città, perché il terremoto ci ha imposto di apportarvi migliorie dal punto di vista sismico. Speriamo che lo Stato si impegni per fornire a tutti i cittadini questa opportunità, e non solo sulla scia di eventi emergenziali, ma decidendo di investire finalmente sul fronte della prevenzione”. E’ questo il quadro che il presidente dell’Ordine degli ingegneri della provincia dell’Aquila, Elio Masciovecchio, traccia sulla situazione aquilana e non solo a seguito dei recenti terremoti che hanno nuovamente scosso il Centro Italia. ”Quanto accaduto -continua Masciovecchio- dovrebbe farci riflettere. Probabilmente quello di cui il nostro Paese ha maggior bisogno è che si intervenga non tanto dando i soldi a chi risparmia di più dal punto di vista energetico, aspetto che rimane comunque di primaria importanza, ma a chi cerca di proteggere la vita delle persone, anche attraverso la possibilità di usufruire di finanziamenti europei”. E se guardiamo alla realtà di L’Aquila, secondo il numero uno della categoria abruzzese, le abitazioni sono tecnicamente più affidabili rispetto al periodo precedente del 6 aprile. ”I nostri edifici -assicura- sono i migliori di tutto il Centro Italia perché sono stati già oggetto di interventi di miglioramento. Per citare un esempio, a L’Aquila bisogna garantire almeno il 60% di sicurezza sismica per le case classificate come E, ovvero quelle che hanno subìto nel 2009 i danni più gravi”. Tuttavia, nonostante i nuovi allarmi registrati di recente, nessuna norma nazionale prevede il certificato di vulnerabilità, mentre per Masciovecchio ”sarebbe ormai auspicabile al fine di aumentare la consapevolezza del rischio sismico e iniziare a mettere in sicurezza tutto il patrimonio edilizio nazionale”. Essere vicini al cittadino, garantendo una professionalità adeguata e coerente alle diverse problematiche, è, del resto, una delle priorità per l’Ordine degli ingegneri aquilani. ”Stiamo continuando a mettere a disposizione -prosegue il presidente- i nostri volontari, laddove necessario, per le verifiche di agibilità, coordinate dalla Protezione civile: a L’Aquila e in tutto il cratere sismico rimane però un problema: ricostruire i centri storici“. “Le abitazioni della periferia -riferisce Elio Masciovecchio- sono completate per più del 95%, mentre per il centro storico stiamo lavorando con risultati importanti e dobbiamo continuare a farlo, a prescindere da eventuali altri terremoti. Chiudere la ricostruzione del centro storico -avverte- comprese le frazioni e tutti i comuni del cratere, entro sei anni, rappresenta l’obiettivo da perseguire. A patto che ci siano i soldi, come in questo momento“.

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