Sono passati più di 100 giorni dopo il terremoto del 30 ottobre, la vita degli sfollati di Norcia trascorre lentamente tra le mura dell’hotel “Ali sul lago” di San Feliciano di Magione. La speranza si alterna allo sconforto, ma la voglia di “riprenderci la nostra vita” è unanime. “Adesso rivogliamo la routine di un tempo, anche se qui stiamo benissimo e non finiremo mai di ringraziare abbastanza questa gente“, dice Anna Cipolla, che in questi mesi si e’ “guadagnata” il ruolo di portavoce delle 75 persone che ancora alloggiano in questo residence. “Qualche giorno fa – aggiunge Anna – ho avuto modo di parlare con il nostro sindaco, Nicola Alemanno, ci ha promesso che a giugno ci riporta tutti a Norcia. Non so se sara’ possibile, ma noi gli vogliamo credere“.
“Anche se le notizie che ci arrivano sono contrastanti e quindi qualche dubbio ce l’abbiamo“, si inserisce nella discussione Giorgio Riva, pensionato di San Pellegrino. “Che ne sara’ delle nostre case, della nostra roba, del mutuo che dobbiamo ancora pagare?“, si domanda la moglie Italia. E’ invece davvero preoccupato Mustafia Hasip, macedone, da 21 anni a Norcia: “Sono tanti mesi che non lavoro, non so come faremo ad andare avanti”. Chi e’ riuscita a a dare continuita’ all’attivita’ e’ Stefania Consolini che assiste il marito Paolo Altea, uno dei medici di base di Norcia: “Grazie alle tecnologie riesco a gestire ricette e altri certificati“.
E’ quasi l’ora di pranzo, ma prima di mettersi a tavola Anna e tutti gli altri vogliono fare un appello: “Venite in vacanza sul lago Trasimeno e nelle altre zone dell’Umbria non colpite dal Terremoto, non e’ giusto che per Norcia ci debba rimettere tutta la regione“. Il crollo del turismo è un altro degli aspetti annosi del post sisma, “non abbiamo nemmeno una prenotazione per la primavera e per la prossima estate”, conferma Massimo Chiucchiù, il gestore del residence, “ma in compenso – aggiunge – abbiamo queste persone che, al di la’ di ogni discorso economico, hanno arricchito le nostre vite“.