Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si prepara a varare decreti che ridimensionano gli interventi esecutivi del suo predecessore, Barack Obama, in materia di tutela del clima e inquinamento idrico. Gli effetti delle iniziative di Trump non saranno immediati, scrive la “Washington Post“, ma la Casa Bianca invierà comunque un segnale inequivocabile della volontà di ampliare i margini di libero esercizio delle attività economiche e della produzione di idrocarburi a danno delle tutele ambientali attualmente in vigore. Stando a fonti anonime del governo federale, uno dei provvedimenti di Trump ordinerà all’Agenzia per la protezione dell’ambiente (Epa) di riscrivere i regolamenti adottati nel 2015 per ridurre le emissioni di anidride carbonica delle utility energetiche; il provvedimento verrà giustificato dall’amministrazione con l’esigenza di ridurre la dipendenza degli Usa dalle importazioni energetiche.
Il provvedimento conterrà anche l’ordine all’Epa e all’Army Corps of Engineers di rivedere un’altro regolamento del 2015 noto come “the Waters of the United States“, che estende la giurisdizione del governo federale sulle attività produttive ed agricole in prossimità del 60 per cento degli specchi d’acqua del paese, incluse le paludi e i corsi d’acqua che le alimentano. Trump ha sposato la posizione dell’industria Usa, che ritiene questo provvedimento una espansione indebita dell’autorità dello Stato federale. La scorsa settimana Trump ha firmato un altro provvedimento che annulla una serie di recenti divieti imposti allo smaltimento dei rifiuti delle compagnie estrattrici di carbone. I limiti alle emissioni di gas serra da parte delle centrali elettriche del paese sono stati il fulcro dell’agenda climatica dell’amministrazione presidenziale Obama; questi limiti, sospesi dalla Corte suprema perché sospettati di eccedere i margini di potere concessi al presidente dalla Costituzione, hanno come obiettivo la riduzione entro il 2030 di un terzo delle emissioni delle centrali termoelettriche a carbone rispetto ai livelli del 2005.