La Community WWF YOUng, della quale fanno parte giovani attivisti e ricercatori di tutta Italia, ha lanciato un appello al premier Paolo Gentiloni perchè intervenga per fare in modo che nel ‘Piano Lupo’ sia scongiurato il rischio di abbattimenti. “Le chiediamo, signor presidente, di non riportarci indietro di quarant’anni, al tempo del ‘lupo cattivo’ delle favole”, si legge nella richiesta, partita da Bologna e indirizzata a Palazzo Chigi. “Studi internazionali – spiegano i giovani ambientalisti – dimostrano che l’uccisione di singoli esemplari destruttura i branchi d’origine, come accade nei numerosi casi di bracconaggio e può spingere gli altri lupi ad aumentare le predazioni sugli animali domestici. L’unica strada è quella della prevenzione dei danni, praticabile grazie ai fondi già disponibili dei Piani Sviluppo Rurale, per aiutare concretamente gli allevatori e rendere i metodi di allevamento compatibili con la presenza spontanea del lupo”. “Le esperienze di altri Paesi europei come Spagna e Francia hanno dimostrato come il prelievo dei lupi non abbia affatto diminuito i conflitti ma, al contrario, aumentato il bracconaggio. Perché in Italia vogliamo percorrere strade che già altrove si sono dimostrate fallimentari?”, concludono i giovani del WWF YOUng che chiedono al premier Gentiloni di intervenire per modificare il Piano Lupo. “Mi auguro che il presidente Gentiloni raccolga questo appello, e intervenga. Dopo anni di battaglie e il grande successo di reintroduzione della specie oggi si pensa di legalizzarne l’uccisione”, ha dichiarato la presidente del WWF, Donatella Bianchi, parlando da Bologna dove, insieme al vicepresidente Dante Caserta e al consigliere nazionale Paolo Anselmi, ha partecipato al lancio della Community. “I giovani del WWF Italia – continua Bianchi – come primo atto della nuova Community, hanno voluto dire la loro su un tema di grande attualità e delicatezza, e lo hanno fatto con la competenza e la passione che li contraddistingue, a dimostrazione di come le nuove generazioni vogliano mettersi in gioco e contribuire alle scelte politiche e strategiche in difesa della natura e dell’ambiente”. “Molti di loro hanno alle spalle già anni di volontariato o importanti esperienze scientifiche, sono competenti e determinati, altri sono semplici soci o amanti della natura. Insieme, in questo spazio WWF YOUng, daranno vita ad un movimento per condividere esperienze, problemi e proposte in difesa del nostro, anzi del loro capitale naturale, per affermare stili di vita sostenibili, per far nascere un’economia realmente green e amica dell’ambiente”, continua la presidente del WWF che conclude: “WWF YOUng è una iniezione di nuove energie che serve all’ambientalismo e serve all’Italia che deve cominciare ad investire con iniziative e politiche mirate sui propri giovani”.