Albert Einstein, che in verità non ha bisogno di grandi presentazioni, è nato in Germania, ad Ulm, il 14 marzo 1879. E’ lo scienziato per antonomasia, ed è stato un fisico e filosofo naturalizzato svizzero e poi statunitense. Oltre a essere uno dei più celebri fisici della storia della scienza, che cambiò radicalmente e definitivamente il paradigma di interpretazione del mondo fisico, fu attivo anche in altri contesti, dalla filosofia alla politica, e per il suo apporto alla cultura in generale è considerato uno dei più importanti studiosi e pensatori del XX secolo.
Lo scorso anno una delle sue più grandi intuizioni e teorizzazioni, ovvero al relatività generale, è stata confermata scientificamente grazie all’individuazione delle onde gravitazionali. Nel 1921 ricevette il premio Nobel per la fisica «per i contributi alla fisica teorica, in particolare per la scoperta della legge dell’effetto fotoelettrico» e la sua fama dilagò in tutto il mondo soprattutto per la teoria della relatività, in grado, per l’assoluta originalità, di colpire l’immaginario collettivo. Divenne così celebre quando era ancora in vita, tanto che il suo nome diventò quasi sinonimo di grande intelligenza e di genio. Albert Einstein morì a Princeton, il 18 aprile 1955.
Oggi, con i social network, persino Einstein è ‘inflazionato’ e anche fin troppo citato, spesso a proposito. Su Facebook, ad esempio, gli vengono a volte attribuiti aforismi non suoi, e che per la bassa natura del ‘pensiero’ lo sminuiscono e non rendono giustizia al suo genio. Ma d’altronde, come diceva lui stesso, “Solo due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, riguardo l’universo ho ancora dei dubbi“.