Acqua: riforma dell’Autorità di Bacino, si passa da 37 a 7

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Con la riforma delle Autorità di Bacino del 2016 si passa da 37 nazionali, di cui 30 interregionali a 7 Autorità distrettuali: Po, Alpi Orientali, Appennino Settentrionale, Appennino Centrale, Appennino Meridionale, Sicilia e Sardegna. E’ quanto ricorda il ministero dell’Ambiente in occasione della giornata mondiale dell’acqua. La riforma delle Autorità di Bacino, spiega il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, “è una rivoluzione che consentirà una gestione più efficace sul territorio e una forte prevenzione dei rischi idraulici, così come è estremamente importante mettere a sistema con un Osservatorio degli innovativi Contratti di fiume che stanno già nascendo in ogni parte d’Italia, unendo soggetti pubblici e impegno privato in nome della tutela dei territori e della risorsa idrica”. “Non dimentico – conclude Galletti – norme di equità approvate come il ‘bonus acqua’ gratuito da 50 litri al giorno per abitante destinato alle fasce più indigenti e il decreto per il contenimento della morosità, che prevede rateizzazioni e maggiori attenzioni ai settori sociali più in difficoltà”. A ventisette anni dalla prima legge organica in materia di difesa del suolo (la 183/1989) e a ventidue dalla Legge Galli sulla riorganizzazione del servizio idrico integrato, la riforma delle Autorità di Bacino del 2016, in attuazione del Collegato Ambientale, ha rappresentato l’avvio di una nuova governance che riallinea l’Italia alle direttive europee in materia. Tra le novità il ruolo di riferimento del ministero per l’indirizzo, il coordinamento e la vigilanza, una semplificazione della filiera decisionale e la razionalizzazione delle competenze, con l’esercizio da parte di un solo ente delle funzioni di pianificazione e la predisposizione dei Piani di gestione acque e alluvioni, sulla base dei quali sono programmati interventi e risorse.

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