Alimenti: il ministro Martina scrive all’UE, no all’etichetta a semaforo

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La Commissione deve esprimere una posizione chiara e forte in questa materia così delicata“. Così il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina scrive in una lettera inviata alla Ue sull’ipotesi di introdurre l’etichetta a semaforo nutrizionale ribadendo “con forza il nostro no e di tutta la filiera agroalimentare italiana“. Martina ha inviato la lettera a Federica Mogherini, Alta rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, e ai commissari alla Salute Vytenis Povilas Andriukaitis e all’Agricoltura Phil Hogan. Il ministro si dichiara contrario, a nome anche della filiera agroalimentare italiana, a “sistemi di etichettatura di questo tipo, che non promuovono una dieta sana, classificando i cibi con parametri discutibili e approssimativi“. Uno schema di etichettatura nutrizionale basato sul ‘codice colore’ già adottato nel Regno Unito. “Su nostra iniziativa, insieme a numerosi altri Paesi europei, nel Consiglio dei Ministri Ue abbiamo espresso quattro volte forti riserve rispetto al sistema applicato nel Regno Unito. Vi chiediamo di intervenire – sottolinea Martina – per impedire la diffusione di un elemento così distorsivo del mercato, con danni economici e d’immagine ai nostri prodotti e nessun beneficio per i consumatori. Non è accettabile che Dop e Igp possano essere marchiate con un semaforo rosso mentre bibite gassate senza zucchero possono ottenere il semaforo verde“. L’Italia è in prima fila nella costruzione di politiche di massima informazione e trasparenza verso il consumatore, anche con iniziative più coraggiose sull’etichettatura. “Abbiamo collaborato con la Commissione per rafforzare le informazioni in etichetta sulle materie prime utilizzate e sulla loro origine. Porteremo avanti la sperimentazione su latte e derivati – conclude il Martina – auspicando che possa diventare al più presto uno standard europeo“. “Allo stesso tempo – conclude Martina – siamo impegnati nella promozione e nella tutela del modello di indicazioni geografiche che è un patrimonio dell’Unione e va difeso come bene comune appartenente a tutti i cittadini europei“. (AdnKronos)

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