Allerta Meteo, esplosiva “ciclogenesi” in scivolamento su Adriatico e Jonio: violenta tempesta di maestrale in arrivo al Centro/Sud

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Allerta Meteo – Il rapido scivolamento dal sud della Francia verso l’alto Tirreno di un minimo depressionario relativo, supportato in quota da una intensa avvezione di vorticità positiva indotta dal passaggio del ramo principale del “getto polare” sopra il territorio francese, nel corso delle prossime ore scatenerà un’autentica tempesta di “mistral” che dalla foce del Rodano si dipanerà molto rapidamente al mar di Corsica, al mar di Sardegna fin dentro le Bocche di Bonifacio, con venti da O-NO e NO particolarmente impetuosi, che potranno toccare picchi anche di oltre 120-130 km/h nei punti meglio esposti della costa occidentale corsa e del sassarese e oristanese. La tempesta di maestrale che dalla tarda serata si attiverà fra il Golfo del Leone e il mar di Corsica e mar di Sardegna, verrà prodotta dall’ingresso, tramite la valle del Rodano, sul bacino centrale del Mediterraneo, di un nucleo di aria fredda e più densa, di tipo polare marittima, in scivolamento dall’Atlantico britannico. Lo sfondamento del nucleo di aria fredda polare marittima dalla porta di Carcassonne e dal Rodano già dal primo pomeriggio di domani attiverà vere e proprie bufere di maestrale che causeranno un sensibile rinvigorimento del moto ondoso (mari da agitati a molto agitati fino a grossi) e l’interruzione dei collegamenti marittimi con le isole minori. Ma la vera causa che genererà la forte ventilazione nord-occidentale sarà rappresentata dal repentino approfondimento di questo minimo depressionario relativo che dal sud della Francia scivolerà verso le nostre regioni meridionali, prima di raggiungere lo Ionio.

PPVA89Proprio durante questa fase l’intensa avvezione di vorticità positiva presente sul Tirreno andrà ulteriormente ad alimentare la depressione, il quale si approfondirà sensibilmente, fino a raggiungere un valore di 994 hpa nel corso della prima mattinata di domani. Questo rapido approfondimento della ciclogenesi attorno le regioni centrali meridionali rischia di attivare anche il temuto “vento Isallobarico”, che solitamente si manifesta in aree ben più ampie, fra i 500 e i 1000 km, quando si succedono repentini abbassamenti della pressione barometrica (-15 hpa in 6 ore) seguiti da improvvisi rialzi della stessa, legati al ciclo di una ciclogenesi “esplosiva”. In questi casi il “vento Isallobarico”, sommandosi al vento di “gradiente”, può dare origine a brevi ma fortissime tempeste di vento che si localizzano nelle aree dove si posizionano i massimi del “gradiente barico”.

PPVE89Quando i cambiamenti del campo barico su una determinata regione diventano repentini, con brusche cadute di pressione subito seguite da rialzi barici altrettanto bruschi ed estesi si una vasta area geografica, allora ci troviamo dinnanzi alle condizioni ideali per l’insorgenza del potente e temuto “vento “Isallobarico”. Di solito delle variazioni cosi brusche e repentine del campo barico su una determinata regione non possono che essere associate al rapido passaggio di un profondissimo ciclone extratropicale che si muove con una velocità di spostamento largamente superiore a quella dei cicloni tradizionali se inserita in un letto di fortissime correnti occidentali o mediamente occidentali nella media troposfera (500 hpa).

v10m_007In simili situazioni su un’area piuttosto vasta, anche di oltre 500-1000 km, il campo barico può variare molto velocemente, costringendo così le masse d’aria a spostarsi il più rapidamente possibile dalle zone in cui la pressione aumenta repentinamente verso quelle zone dove la pressione scende altrettanto repentinamente. Tale squilibrio del campo barico genera delle forti corrente che si sommano ai già esistenti venti di “gradiente”, muovendosi in parallelo con quest’ultimi. Queste correnti sommandosi al flusso di “gradiente” possono originare dei venti veramente violenti e turbolenti capaci di apportare notevoli danni in presenza di “gradienti barici” particolarmente forti con annessi profondi minimi depressioni in rapido spostamento. La particolarità di queste correnti è quella che possono percorrere centinaia di chilometri, mantenendo le caratteristiche tempestose fin quando non si va a colmare l’importante squilibrio barico che le ha generate inizialmente.

v10m_008Molto spesso il “vento “Isallobarico” è il principale responsabile delle tempeste di vento che sferzano l’Europa e il Mediterraneo, determinando alle volte gravi danni alle strutture. Può spazzare anche le nostre regioni durante il rapido transito di veloci ciclogenesi che si muovono velocissimamente da ovest a est, venendo associato a forti burrasche o a autentiche tempeste di libeccio nella fase pre-frontale, ponente subito dopo il passaggio del fronte freddo e maestrale nella fase post-frontale, con l‘allontanamento del sistema verso la Grecia e i Balcani. Nelle prossime ore il rapido approfondimento di questo ciclone extratropicale enfatizzerà l’infittimento delle isobare che si verrà a realizzare fra l’Italia e la Spagna, attivando così le prime burrasche da O-NO e NO, in uscita dal delta del Rodano, che cominceranno ad aprirsi a ventaglio sul Mediterraneo, propagandosi molto rapidamente verso il mar di Corsica, il mar di Sardegna, Canale di Sardegna, per poi piegare più verso O-NO e Ovest a ridosso dell’omonima isola, penetrando attraverso sostenute burrasche dai quadranti occidentali in direzione del Canale di Sicilia e del settore più occidentale del basso Tirreno.

v10m_009Il rapido tracollo della pressione barometrica atteso in serata farà acquistare ulteriore velocità ai già forti venti di maestrale in uscita dal Rodano, specialmente fra il Golfo del Leone, il mar di Corsica e il mare di Sardegna, dove nella fase clou si potrebbe raggiungere forza 9-10 Beaufort, con raffiche capaci di raggiungere punte di oltre 120-130 km/h. Difatti nel corso della nottata successiva, grazie alla traslazione dei massimi di “gradiente barico orizzontale” in prossimità del Canale di Sicilia e sul basso Tirreno, le intense burrasche da O-NO cominceranno a spingersi sul Canale di Sicilia, interessando anche il basso Tirreno e la Sicilia, che verrà sferzata da forti venti da O-NO che diverranno particolarmente impetuose fra il trapanese e il palermitano, ove si potranno superare i 90 km/h, e il messinese tirrenico, dove si potranno misurare picchi di oltre i 70 km/h, localmente anche più di 80 km/h sui litorali della Sicilia settentrionale.

v10m_012Ma i venti più intensi investiranno il mar di Sardegna, il Canale di Sardegna, il Canale di Sicilia e il settore più occidentale del basso Tirreno, lì dove per buona parte del giorno il furioso vento di maestrale spirerà oltre forza 8-9 della scala Beaufort, con raffiche in grado di toccare i 100-120 km/h sulle coste più occidentali del sassarese e oristanese (in particolare nell’area di Capo Caccia particolarmente esposte alle tempeste di maestrale) e picchi sopra gli 80-90 km/h fra il palermitano e il messinese tirrenico. Nel corso della mattinata di domani i forti venti da Ovest e O-NO che investiranno la Sicilia e il basso Tirreno si sposteranno velocissimamente sullo Ionio e lungo il mar Libico, dove si alzeranno delle burrasche che daranno molto fastidio alla navigazione marittima, rendendo molto agitati a largo questi bacini.

wind10m_C_web_35Con l’allontanamento della profonda depressione verso lo Ionio i forti venti da NO tenderanno a ruotare da N-NO e Nord, sfondando direttamente dagli “intagli naturali delle Alpi Dinariche verso il medio-basso Adriatico, per poi scavalcare molto rapidamente i rilievi dell’Appennino Molisano, Campano e Lucano, per versarsi sul basso Tirreno sotto forma di intensi venti di tramontana ben oltre la soglia d’attenzione fra basso Tirreno, Canale di Sicilia e Ionio, con raffiche che potranno lambire i 70 km/h lungo le coste della Sicilia settentrionale e gli 80 km/h fra il Canale di Sicilia e lo Ionio, dove l’intensa ventilazione da N-NO e Nord sarà attivata dal forte “gradiente barico orizzontale” presente lungo il margine più occidentale della circolazione depressionaria. Per vedere una sensibile attenuazione della sostenuta ventilazione bisognerà attendere fino alla giornata di giovedì, quando il graduale allentamento del “gradiente barico orizzontale” sui mari che circondano le nostre due isole maggiori favorirà un’attenuazione della ventilazione.

swh_H_web_43I fortissimi venti di maestrale e ponente che da domani investiranno i mari e i Canali attorno Sardegna e Sicilia, oltre a gran parte del medio-basso Tirreno, provocheranno un rapido incremento del moto ondoso, sollevando un imponente moto ondoso, molto insidioso per la navigazione marittima. Già dalla prossima notte, quando dal Rodano inizieranno ad affluire le prime burrasche da NO, il mar di Corsica, mar di Sardegna, ed in seguito pure il Canale di Sardegna e il Tirreno centro-meridionali, passeranno da molto mossi (forza 4) ad agitati (forza 5), fino a molto agitati (forza 6) a largo. Ma dalla nottata di domani, quando le intense burrasche si propagheranno al Canale di Sicilia e al basso Tirreno in serata, presentando un “Fetch” (spazio di mare su cui soffia il vento) piuttosto esteso, il mar di Sardegna, Canale di Sardegna, e in seguito pure il Canale di Sicilia, da molto agitati (forza 6) diverranno grossi (forza 7) a largo, in particolare nel tratto antistante le coste occidentali della Sardegna e le coste settentrionali dell’Algeria orientale e la Tunisia.

mareggiate Sicilia tirrenicaProprio qui i venti davvero impetuosi, che potranno superare forza 9-10 sulla scala Beaufort (come intensità media), alzeranno delle onde di “mare vivo” davvero alte, che oltrepasseranno i 5.0-6.0 metri, con “Run-Up” di gran lunga superiori, anche ben oltre i 7-8 metri di altezza in mare aperto. L’esteso “Fetch”, dal Golfo del Leone fino alle coste algerine e tunisine, favorirà la formazione di onde ripide e molto insidiose per la navigazione marittima, pronte ad estendersi dalla mattinata di domani al Canale di Sardegna e Canale di Sicilia fin sul basso Tirreno, dove il mare diverrà agitato, fino a molto agitato (forza 6) o grosso (forza 7) martedì, con onde che supereranno i 5.0-6.0 metri di altezza.

55Mareggiate di una certa intensità sono attese dalle prossime ore sulle coste sud-occidentali della Sardegna, in particolare sulle coste occidentali delle isole di San Pietro e Sant’Antioco, e dalla mattinata di domani pure sulle coste della Sicilia occidentale, del messinese tirrenico e di tutta la Calabria tirrenica, con l’irrompere di ondate ben formate e alte anche più di 4.0-5.0 metri, ma con “Run-Up” fino a 6.0 metri sul settore occidentale del basso Tirreno e sulla costa trapanese. Su alcuni tratti della costa tirrenica siciliana si attendono danni anche ingenti.

53Gran parte delle onde prodotte dalla maestralata, in uscita dal Golfo del Leone, dopo aver attraversato mar di Corsica e mar di Sardegna, tenderanno a spingersi verso le coste dell’Algeria orientale e del nord della Tunisia, dove domani sono attese forti mareggiate, specie nel tratto compreso fra Bejaia e Biserta. In questa tratto di costa l’impeto dei marosi sarà tale da produrre persino dei danni nelle aree già esposte al fenomeno dell’erosione costiera.

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