Un Universo bambino ospitava una volta una coppia di galassie proprio come la nostra. È l’ultima scoperta del potente ‘occhio’ di ALMA, l’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array dell’ESO, nelle Ande cilene. Questi oggetti celesti sembrerebbero essere gli antichissimi progenitori di due attuali giganti galassie a spirale.
I dati raccolti da ALMA – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – mostrano che le due galassie appartengono a un’epoca in cui il cosmo aveva soltanto l’8% della sua età attuale. Appaiono circondate da due ‘giganti aloni’ di idrogeno, che si estendono per diverse decine di migliaia di anni luce attorno al disco galattico.
Le due galassie sono state battezzate rispettivamente ALMA J081740.86+135138.2 e ALMA J120110.26+211756.2, e si trovano a circa 12 miliardi di anni luce dalla Terra.
Lo studio, coordinato dall’Università della California e pubblicato su Science, è stato possibile a partire dall’analisi dell’intensa luce proveniente da quasar distanti. Viaggiando verso la Terra, questo lontanissimo fascio luminoso generato dai nuclei galattici attivi intercettava la ‘firma’ spettrale del gas attorno alle due antiche galassie, permettendo così di individuarle.
Senza questo ‘filtro’ naturale, la luce emessa dalle due galassie sarebbe impossibile da osservare.
“Immaginate una piccola lucciola di fianco a un potentissimo faro: è la situazione in cui si trovano gli astronomi quando cercano di osservare queste versioni più antiche della nostra dimora galattica. – dice Marcel Neeleman, leader dello studio – Poter osservare queste due galassie ci fornisce un’occasione unica di imparare qualcosa sulle prime fasi di vita della Via Lattea e di altre galassie simili.”
Secondo i ricercatori, il gas idrogeno ‘smascherato’ dal suo assorbimento nella luce dei quasar è lo stesso che appartiene al gigante alone gassoso che circonda le galassie.
“Questa non è la zona dove avviene la formazione stellare – spiega Neeleman – e vedere così tanto gas lontano dalla ‘culla’ delle giovani stelle significa che dev’esserci una grande quantità di idrogeno attorno alle galassie.”
Il prossimo passo sarà dunque definire i confini di queste due antenate ‘sorelle’ della Via Lattea, per comprendere sempre meglio l’affascinante evoluzione dell’Universo.