Il caldo anomalo ha provocato la del tutto insolita contemporanea fioritura delle diverse specie di piante in un mese di marzo bollente con una temperatura minima che è risultata superiore di 2,9 gradi rispetto alla media del periodo lungo tutta la Penisola, con punte di + 4 gradi in Friuli Venezia Giulia, di + 3,9 gradi in Trentino Alto Adige e + 3,8 gradi in Abruzzo. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sulla base dei dati Ucea relativi alla prima decade con l’innalzamento della colonnina di mercurio che improvvisamente ha fatto sbocciare i fiori in anticipo rispetto all’arrivo della primavera astronomica.
L’Italia – sottolinea la Coldiretti – si è inaspettatamente coperta di fiori che sono comparsi nello spazio di pochi giorni dai giardini fino ai campi coltivati dove è un tripudio di colori. Primule, viole e margherite ricoprono i prati mentre nelle campagne – precisa la Coldiretti – sono fioriti mandorli, albicocchi, peschi e tutte le piante da frutto si sono “risvegliate”. Alla bellezza del paesaggio si contrappone pero’ la paura per i repentini cambiamenti del tempo che – sostiene la Coldiretti – potrebbero portare ad un improvviso abbassamento delle temperature con effetti drammatici sui raccolti di frutta estiva.
Se anche il mese di febbraio ha fatto segnare temperature minime superiori di 3,1 gradi alla media, il 2016 – ricorda la Coldiretti – è iniziato con neve e gelo che ha provocato a gennaio danni nelle campagne superiori ai 400 milioni di euro dalla Puglia alla Basilicata, dalle Marche al Lazio, dall’Abruzzo al Molise, dalla Sicilia alla Calabria, dalla Campania alla Sardegna con decine di migliaia le aziende agricole che hanno perso le produzioni di ortaggi invernali prossimi alla raccolta, dai carciofi alle rape, dai cavolfiori alle cicorie, dai finocchi alle scarole, per effetto del gelo che ha bruciato le piantine, ma – sottolinea la Coldiretti – sono saltate molte consegne di verdure salvate e di latte per i problemi di viabilità soprattutto nelle aree interne.
Siamo di fronte – precisa la Coldiretti – agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestano con pesanti conseguenze sull’agricoltura italiana perché si moltiplicano gli sfasamenti stagionali e gli eventi estremi con precipitazioni brevi ma intense e il repentino passaggio dal maltempo al sereno. Siccità e bombe d’acqua, ma anche gelate estreme e picchi di calore anomali – continua Coldiretti – si alternano lungo l’anno e lungo tutta la Penisola sconvolgendo i normali cicli stagionali. Una sfida anche per i consumatori che – conclude la Coldiretti – sono costretti a fare i conti con le fluttuazioni anomale nei prezzi dei prodotti che mettono nel carrello della spesa dove a febbraio si sono registrati aumenti del 37,2% nei prezzi dei vegetali freschi per le gelate di gennaio mentre a marzo le quotazioni stanno rientrando con il bel tempo.