Il 2016 si è chiuso come l’anno più caldo da quando esistono le registrazioni scientifiche e dai rilievi è risultato che per il 2016 abbiamo un’anomalia rispetto al periodo preindustriale pari a +1,3 °C. Per l’Artico, come riportato nell’Arctic Report Card della Noaa statunitense, l’incremento è stato di 2°C. In vista dell’evento globale del Wwf ‘Earth Hour‘, l’associazione fa il punto sul riscaldamento globale e sulle sue conseguenze mettendo in fila i dati e le rilevazioni più recenti da diverse fonti. Inoltre la concentrazione di CO2 nella composizione chimica dell’atmosfera ha raggiunto le 400 parti per milione (ppm) e in questi primi mesi del 2017 i rilievi dimostrano che questo dato è stato già sorpassato, mentre in epoca preindustriale la concentrazione era di 280 ppm e i 400 ppm costituiscono un livello che gli scienziati ritengono non sia mai stato toccato negli ultimi 23 milioni di anni. Il recente studio coordinato da Fabrizio Antonioli dell’Enea sull’innalzamento del Mar Mediterraneo negli ultimi 1000 anni stima nei prossimi 100 anni un’accelerazione netta dell’innalzamento che, ad esempio, nel nord Adriatico potrebbe giungere a valori compresi tra 90 e 140 centimetri. Tra il 2016 e il 2017 si sono registrate molte anomalie e temperature record: in Australia, per esempio, si è appena conclusa un’estate ‘arrabbiata’ caratterizzata da ondate di calore, incendi e alluvioni, con temperature record in alcune aree vicine ai 50°C.
LE VITTIME DEL CLIMA – Il caos climatico indotto dall’intervento umano già colpisce sia molte comunità umane, a cominciare da quelle più fragili e più povere e che abitano sulle isole o lungo le coste, sia molte specie animali come orsi, pinguini, numerose altre specie di mammiferi e uccelli e di anfibi, colpendo inoltre tantissime altre specie di animali invertebrati (dagli insetti ai molluschi) e vegetali. Secondo le ultime analisi sono migliaia le specie del Pianeta che risentono degli impatti negativi del cambiamento climatico. Guardando in particolare le sole specie inserite nella Lista Rossa di quelle a rischio, un recente studio ha denunciato a rischio ‘climatico’ quasi la metà dei mammiferi e circa un quarto degli uccelli: in una precedente analisi le percentuali erano molto più basse, rispettivamente il 7% e il 4%. Per questo l’edizione 2017 di Earth Hour – Ora della Terra in Italia sarà dedicata con particolare attenzione alle specie ‘simbolo’.