Clima: Earth Hour 2017, edizione da record

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Earth Hour 2017: edizione da record per l’Ora della Terra che quest’anno ha coinvolto 187 Paesi; tremila tra monumenti e luoghi simbolo (dal Big Ben alla Tour Eiffel, dall’Empire State Building al Colosseo) rimasti al buio per un’ora; milioni di persone e organizzazioni dei sette continenti; oltre 1 miliardo e 100.000 visualizzazioni in 24 ore per l’hashtag #EarthHour, diventato trending topic in almeno 30 Paesi; oltre 300 testimonial nel mondo, tra cui Jared Leto, Andy Murray, Forest Whitaker. Giunta alla sua decima edizione, l’Ora della Terra è l’appuntamento mondiale per il clima che ogni anno invita tutti a spegnere simbolicamente le luci per un’ora a sostegno della lotta ai cambiamenti climatici. Dalla sua prima edizione nel 2007 nella sola città di Sydney, Earth Hour ha mobilitato per il clima in questi 10 anni centinaia di milioni di persone di oltre 7.000 città. “Dalle Filippine al Perù, dall’Australia all’Italia, non importa dove si viva – dichiara Donatella Bianchi, presidente di Wwf Italia – il cambiamento climatico coinvolge tutti e il record di partecipazione all’Ora della Terra di quest’anno è un messaggio potente che dimostra quanto le persone, spesso colpite direttamente dagli effetti del riscaldamento globale, vogliano essere parte attiva della soluzione“. L’effetto di Earth Hour in molti Paesi va anche oltre lo spegnimento simbolico: in Polonia e Bulgaria è stata l’occasione per denunciare alcune leggi giudicate distruttive per la biodiversità e gli ecosistemi. Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha inviato un messaggio richiamando la necessità di un’azione collettiva capace di costruire un futuro sostenibile e resistente al cambiamento climatico. In Italia hanno aderito oltre 400 comuni e sono stati organizzati centinaia di appuntamenti ‘al buio’ tra cene a lume di candela, balli in piazza e passeggiate notturne in Oasi. Grande sostegno anche dalle istituzioni: dal riconoscimento del Presidente della Repubblica, attraverso con una speciale targa, al patrocinio del Senato e della Camera. A Roma, nonostante la giornata di celebrazioni internazionali e manifestazioni, si sono spenti il Colosseo, la Basilica di San Pietro, il Quirinale, Palazzo Madama, Palazzo Montecitorio, Palazzo Valentini e il ministero dell’Istruzione. Una grande festa dedicata all’orso polare e alle specie simbolo colpite dal cambiamento climatico si è svolta al Museo Maxxi. Stesso spettacolo in decine di altre città italiane, come a Venezia, davanti al celebre Caffè Florian in Piazza San Marco. Da record anche l’elenco dei monumenti italiani simbolo coinvolti. Tra i principali: Piazza San Marco a Venezia; a Firenze Ponte Vecchio, Palazzo Vecchio, la cupola del Duomo, la statua del David a Piazzale Michelangelo, la Basilica di Santa Croce, Palazzo Medici Riccardi; a Milano il Castello Sforzesco, il Palazzo della Regione, l’UniCredit Tower e la Torre Allianz; a Torino la Mole Antonelliana, il Duomo, la Basilica di Superga. E ancora: l’Arena di Verona e la Scalinata del Pincio a Bologna; piazza del Ferrarese a Bari e il Palazzo delle Aquile a Palermo; Castel dell’Ovo e Maschio Angioino a Napoli; a Catania il Teatro Massimo, a Taormina la Piazza IX Aprile e il Belvedere. Luci spente anche a Caserta nel complesso monumentale di San Leucio. A Siena si spegne Piazza del Campo. E poi il castello di Monteriggioni, il Municipio a Trieste.

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